La crisi idrica irpina diventa vertenza a Roma. Comitato con l’Alto Calore: fuori i soldi per le reti

Il Comitato "Acqua Bene Comune Avellino – Aspettando Godot” chiede un patto bipartisan tra le istituzioni locali per superare l’emergenza idrica con un piano straordinario sulle reti colabrodo: “Serve una cabina di regia territoriale per sbloccare subito 400 milioni a valere su un miliardo di fabbisogno”, scrive l’Associazione, facendo propria la proposta dell’Alto Calore

La crisi idrica irpina vive i suoi giorni peggiori in questa settimana dominata da alte temperature di giorno e di notte. A pesare, però, non sono solo gli effetti nefasti dei mutamenti climatici, ma soprattutto la dispersione idrica, che porta via dalle reti la metà dell’acqua prelevata alle fonti. La condizione disastrosa in cui versano le tubazioni e gli impianti richiedono ingenti finanziamenti oltre che una progettazione mirata che in parte è peraltro disponibile da tempo. Per questo il Comitato Acqua Bene Comune Aspettando Godot lancia un appello per l’unità delle istituzioni locali a sostegno di un grande progetto di qualificazione dell’acquedotto dell’Irpinia, fondamentale in una provincia che è considerata la roccaforte idrica del Mezzogiorno. Si prepara una vertenza a Roma, per mettere al centro i diritti dei cittadini irpini, privati di investimenti a tutela delle risorse idriche dall’inizio del millennio. Il Comitato “Acqua Bene Comune Avellino – Aspettando Godot” chiede un patto bipartisan tra le istituzioni locali per superare l’emergenza idrica allestendo “una cabina di regia territoriale per sbloccare subito 400 milioni a valere su un miliardo di fabbisogno”, scrive l’Associazione, facendo propria la proposta dell’Alto Calore. Da due anni sono fermi nel cassetto progetti che la Provincia di Avellino ha inviato al Governo nel 2022, per un finanziamento nazionale con risorse europee che non ci sono più. Il Governo ha rinviato alla Regione Campania il compito di fornire le coperture con quei fondi di coesione che, come è noto, sono bloccati in uno scontro istituzionale in corso da oltre un anno.

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