IL CORSIVO – La Partita del cuore e quel marpione di Matteo

Brevissima cronaca metaforica della “Partita del cuore 2024” che ha visto sfidarsi – allo stadio di L’Aquila – la Nazionale Cantanti e la Nazionale della Politica.
Che la squadra dei politici fosse per due terzi roba da infermeria e la parte rimanente da ospizio era largamente prevedibile e previsto. All’undici in campo non è mancato soltanto l’ossigeno, e a nulla del resto son servite le bombole di ossigeno generosamente offerte dalla Croce Rossa Italiana. Anche e soprattutto sono state notate la totale assenza della visione individuale di gioco e la mancanza d’uno straccio di regia. Tutti leader senza pensiero e ognuno a recitare la parte per proprio conto. Dopo un lungo e noioso palleggiamento in “campo largo” – sempre e soltanto per fermare l’avanzata da “destra” degli avversari – due gli episodi degni di nota: Giuseppe Conte che trattiene la palla e non la passa a Schlein in ottima posizione per andare a rete; e l’assist generoso e perfetto di Renzi, ancora alla Schlein, che consente invece alla segretaria dem di sorprendere il portiere dei Cantanti.
Tutto pronto – fuor di metafora – per il ritorno “organico” nel centrosinistra del figliuol prodigo Matteo? Attenta, Elly: riguardi l’azione al VAR: noterà che, mentre le passa la palla, Matteo fa un gesto inconfondibile con la mano piegando pollice, medio e anulare e distendendo indice e mignolo. Chi conosce bene la simbologia di Renzi – ad esempio Maria Elena Boschi – potrà spiegarle cosa ha in mente davvero il toscanaccio.

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