IL CORSIVO – Il campo largo di Schlein e l’Ucraina-Europa
Intervista del Corsera (Maria Teresa Meli) ad Elly Schlein. Si parla, tra l’altro, del voto in Francia, e quando la leader del Pd afferma che “ormai è tempo di costruire l’alternativa che batta queste” rilanciando il campo largo, la domanda essenziale della giornalista arriva spontanea.
Chiede: “Un’alleanza da Conte a Renzi: ma lei come si immagina il primo Consiglio dei ministri sull’Ucraina?”.
La risposta: “È chiaro che abbiamo delle differenze, altrimenti staremmo nello stesso partito. Le coalizioni, per definizione, si fanno tra diversi, però sono tante le questioni su cui possiamo mettere insieme le forze e sulle altre si dovrà cercare un punto di equilibrio, un compromesso. E il risultato delle europee consegna al Pd la responsabilità di fare da perno della costruzione di questa alleanza”.
Cosa dire? È del tutto evidente che l’onorevole Schlein si arrampica sugli specchi in modo tanto buffo da rendere l’idea della politica alla stregua d’una comica finale. Il caso Ucraina – la segretaria Pd lo sa, ma fa finta di non saperlo – non è “un”, è “il” tema di oggi, domani e dopodomani della politica europea. Già molto presto, peraltro, per la posizione di Salvini sull’Ucraina, il governo attuale può andare in crisi proprio a causa delle profonde divergenze tra FdI e Forza Italia, da una parte, e Lega dall’altra. Ma se è su questo scoglio – che rappresenta il futuro dell’Europa non della sola Ucraina – che può infrangersi il governo di centrodestra, non sarà la magia miracolistica d’una qualsiasi Elly Schlein a cambiare il corso delle cose con un governo di campo largo perfino più diviso di quello attuale sull’Ucraina-Europa.
Forse la leader del Pd dovrebbe frequentare un tantino in più Napoli. Non soltanto perché è bella e unica al mondo nel bene e nel male. Ma per comprendere l’essenza vera di quell’antico e saggio detto, pregno di sano pragmatismo sociale e insieme politico, che recita così: “Chiacchiere e tabacchere ‘e ligno, ‘o Banco ‘e Napule nun se ‘mpegna”.
Considerati i rapporti non proprio ottimali con il salernitano De Luca, l’onorevole Schlein potrebbe chiederne la traduzione autentica al sindaco Manfredi.
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