IL CORSIVO – Il senatore Borghi e i vaccini “elettorali”

Se l’ammuina della Lega non la crea il segretario nazionale Matteo Salvini, che pure ha diritto alle sue meritate pause, ci pensa il fedelissimo Claudio Borghi a mantenere alto il livello di scontro dentro la maggioranza di governo e più in generale nella politica italiana.
Ieri, quando ancora assordante era l’ultimo attacco del capo leghista a Mattarella (reo, il Presidente della Repubblica, d’aver parlato di concetti, come l’assolutismo della maggioranza, che Salvini non capisce o finge di non capire), il senatore Borghi ha tentato un blitz “no vax” per cancellare l’obbligatorietà del vaccino – per chi ha meno di 16 anni – contro malattie come la varicella, il morbillo, la rosolia e la parotite. La mossa del parlamentare ha preso forma attraverso un emendamento al ddl sulle liste d’attesa approvato il 4 luglio dal Consiglio dei ministri e prevede, in sostanza, la revisione della legge Lorenzin che nel 2017 ha introdotto 12 vaccini obbligatori, pena l’esclusione di bambini e ragazzi dalle scuole pubbliche e paritarie.
A chi ha rilevato che l’iniziativa di Borghi non poggia su alcuna base scientifica ed è esclusivamente finalizzata a lucrare qualche voto, il senatore ha replicato: “Non sono no vax, sono semplicemente contrario agli obblighi. L’obbligo vaccinale porta con sé rabbia, rifiuto e violenza. Lo abbiamo visto dopo le imposizioni dei vaccini contro il Covid: molti vaccini che venivano dati per scontati e sicuri ora sono visti con diffidenza. Una consistente letteratura scientifica indica che l’obbligo fa calare la copertura vaccinale. Far cadere l’obbligo è stata sempre la mia battaglia”.
Cosa dire? Non si comprende a quale “consistente letteratura scientifica” si riferisca Borghi. Di certo la comunità scientifica mondiale, nella sua quasi totalità, ha affermato che senza il vaccino anti-Covid avremmo avuto decine di milioni di morti in più.
Anche la varicella, il morbillo, la rosolia e la parotite possono avere conseguenze gravi, seppure non necessariamente mortali, per chi le contrae. Ed ancora in questo caso la comunità scientifica mondiale si è trovata d’accordo nel valutare il vaccino di primaria importanza.
Evidentemente, allora, a Borghi interessa molto più la contabilità elettorale – ancorché si tratti d’una manciatina di voti decisamente ininfluenti sui destini della Lega ormai in caduta libera – che non la salute degli italiani, perdippiù, nel caso specifico, ragazzi e bambini).

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