IL CORSIVO – Autonomia: ecco il grande bluff!

Gli “scienziati” non politici dell’Autonomia differenziata – a cominciare dall’ex cittadino del Meridione, dunque anche ex irpino Professor Sabino Cassese – avevano gridato Urbi et Orbi che quella di Calderoli, con le modifiche apportate ancor prima che approdasse in Parlamento, dove recentemente è stata approvata, sarebbe stata una legge bell’e pronta solo in teoria, perché non si sarebbe potuto muovere foglia se prima non fossero stati approvati i Lep.
Un grande imbroglio, perché gli “scienziati” dell’Autonomia, stavolta anche e soprattutto quelli politici, avevano fatto finta di ignorare l’art. 4, quello secondo cui si può procedere da subito con la nuova legge per tutte le materie che non sono soggette al finanziamento dei Lep.
Ebbene, ieri il governatore del Veneto, Luca Zaia, uno dei più accaniti sostenitori del Ddl Calderoli, è uscito allo scoperto. Ha convocato una conferenza stampa e con la chiarezza di linguaggio che gli è congeniale ha detto: “Firmiamo la riapertura del tavolo di trattativa nazionale sull’Autonomia. Ripartiamo da dove ci eravamo fermati”. Subito precisando che saranno oggetto di trattative “le nove materie non sottoposte a Lep”. Smentendo così di fatto chi aveva sostenuto che non si sarebbe mossa foglia fino a quando…-
Zaia non si è fermato qui. D’altra parte, lui non ha mai nascosto la fretta di correre con l’Autonomia. Ne è stato, forse addirittura prima di Calderoli, il più convinto ideatore. È un fedele servitore degli interessi del Nord. Dunque non merita biasimo. Almeno fino a quando non viene a raccontarci, come ha fatto ancora ieri, che l’Autonomia disegnata dalla Lega è la grande e irripetibile opportunità per il Sud di allinearsi al Nord e addirittura superarlo nella corsa dello sviluppo. Insomma, ci vuole una faccia…-
Non si è fermato Zaia, dicevamo. Infatti, nella lettera inviata alla presidente del Consiglio ha chiesto di aggiungere alla ripresa della trattativa – “per una prima indagine dei più complessi profili di attribuzione” – anche le materie Lep oggetto della preintesa del 2018: Politiche del lavoro, Istruzione, Salute, Tutela dell’ambiente e dell’ecosistema. In buona sostanza, Lep o non Lep, in attesa dell’annunciato referendum che dovrebbe abrogare la “porcata” Calderoli, Lorsignori vogliono tutto e al più presto possibile. Giusto per fare un “piacere” al Sud, giusto per parafrasare il paradosso dei paradossi di Zaia.
Capito come stanno le cose, Egregio Professor Cassese? E lo hanno capito, soprattutto, la Premier Meloni e il suo vice Tajani, posto che l’altro vice, cioè Salvini, lo ha capito fin troppo bene, non foss’altro perché già sapeva che le cose stavano e stanno esattamente come le voleva la Lega?
Ha fretta Zaia. E fa bene il suo mestiere. Chi lo fa malissimo sono i governatori e i politici del Sud, salvo rare eccezioni, specialmente quelli di centrodestra: i quali o sono complici della Lega oppure dormono all’impiedi, opzione degli asini in mezzo ai suoni.

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