IL CORSIVO – Le scuse di Conte che non arrivano ancora
Una volta, quando la politica era ancora una cosa seria, se un partito perdeva alle elezioni anche soltanto lo 0,5 per cento il suo leader convocava l’assemblea e vi si presentava dimissionario prima che cominciasse l’analisi del voto. Era un modo formale e insieme sostanziale per addebitare innanzitutto a se stesso la responsabilità del calo di consensi, cui seguiva – come si dice – un ampio articolato dibattito al termine del quale – se il “danno” era nell’ordine della succitata percentuale esemplificativa – l’assemblea respingeva le dimissioni, riconfermava la fiducia al leader e si ripartiva facendo tesoro degli eventuali errori commessi.
Oggi le cose vanno molto gioiosamente. Un partito può tracollare alle elezioni, non succede niente. O meglio, accade qualcosa peggio del niente. Accade che il leader, non solo resta ben incollato alla poltrona, quant’anche si concede il lusso di fingere l’assunzione di responsabilità e di trovare contemporaneamente una via di fuga scaricando la colpa su altri che non c’entrano un fico secco.
Prendete il leader 5 Stelle, Giuseppe Conte. Alle europee il Movimento ha preso una batosta clamorosa. E lui, Conte, che fa? Se al prende con Draghi. In una intervista al Fatto Quotidiano, invece di riconoscere la lunga serie di errori commessi e di rassegnare dimissioni irrevocabili – come, diciamolo fino alla noia, facevano i leader veri quando la politica era una cosa seria – ha detto: “Forse è arrivato il momento di chiedere scusa agli elettori del Movimento rimasti delusi per il nostro sostegno al governo Draghi”. Subito aggiungendo – appunto – che egli si assume la responsabilità della sconfitta, ma non pensa manco lontanamente all’ipotesi di lasciare la guida dei 5 Stelle.
Che dire? L’ex Premier “per caso” è di fatto diventato il padrone assoluto del Movimento, gli iscritti glielo consentono, questioni loro. Epperò sono fatti di tutti noi se Conte ancora non si decide a chiedere scusa agli italiani – naturalmente esclusi gli elettori del M5S, visto che per essi ci penserà lui – per aver fatto cadere il governo Draghi. Molte cose sarebbero andate diversamente. Con ogni probabilità assai meglio di come sono andate. A buon intenditor…
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