IL CORSIVO – Camera di Deputati o bordello?

Che il ministro Roberto Calderoli meritasse che qualcuno, nell’Aula di Montecitorio, facesse almeno il tentativo di consegnargli in segno di protesta la bandiera italiana, simbolo tra l’altro dell’Unità nazionale, appare del tutto scontato: il suo disegno di legge sull’Autonomia – causa essenziale di quanto accaduto subito dopo – è infatti il peggio che una mente potesse partorire per tenere unito il Paese; e, di conseguenza, il meglio concepibile se l’obiettivo era, come in effetti è, di accentuare la distanza tra l’Italia del Nord e quella del Sud in tutte le categorie del benessere.
Ma è altrettanto grave, tuttavia, che la Camera dei Deputati sia stata trasformata, l’altra sera, in un immenso ring dove sono volati pugni, calci, spintoni, stampellate, fischi, parolacce e quant’altro non potrebbe offrire nemmeno la casuale concentrazione d’una cinquantina di barbari appena usciti dall’osteria.
Poco importa sapere, dopo le immagini della rissa che tutti abbiamo potuto osservare, chi sia stato il primo e chi l’ultimo responsabile dell’inqualificabile “ammuina” inscenata in un luogo teoricamente “sacro”. Di fronte ad uno spettacolo del genere non si distingue più tra registi, attori protagonisti e comparse. È lo spettacolo in sé che si qualifica “indecente”. Senza se e senza ma: un bordello!

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