Ariano, detenuto suicida in carcere. Si è impiccato nella sua cella con un cappio rudimentale
Il giorno prima, l'uomo aveva aggredito tre agenti mandandoli in ospedale ed aveva distrutto più volte la cella dove era ristretto in isolamento. La denuncia del SPP
Era stato trasferito nel penitenziario arianese una quindicina di giorni fa dal carcere di Carinola dove si era reso responsabile di numerosi disordini. Un detenuto di 34 anni, italiano, si è tolto la vita impiccandosi alle sbarre della sua cella con un cappio rudimentale realizzato probabilmente con l’elastico di uno slip . Il giovane , che si trovava in isolamento, aveva il giorno prima, distrutto più volte la sua cella rendendone impossibile l’accesso. Ma di più ,era un violento recidivo, aveva aggredito, sempre nel giorno prima tre agenti, tutti costretti a ricorre alle cure dell’ospedale “Frangipane” , tutti con prognosi di almeno 7 giorni. L’estremo gesto si è consumato durante l’ennesima crisi , a nulla sono serviti i tentativi di soccorrerlo da parte degli agenti e di un detenuto della cella accanto. Un gesto probabilmente provocatorio trasformatosi in tragedia. La salma si trova presso l’obitorio dell’ospedale arianese dove sarà eseguita l’autopsia. Si tratta del sesto suicidio in 8 giorni nelle carceri campane, 42esimo in Italia dall’inizio dell’anno. Da anni i sindacati denunciano la scarsa attenzione dei vari governi e dell’amministrazione penitenziaria nei confronti dei problemi che si vivono all’interno delle carceri. Carenza di personale e di mezzi, vivibilità ridotta in molte carceri a causa del sovraffollamento. La denuncia di Aldo Di Giacomo , segretario generale dell’SPP, sindacato di polizia penitenziaria: nessun provvedimento concreto è stato finora messo in campo per evitare l’amplificarsi del fenomeno che ha assunto livelli record. Il cambio di rotta tanto auspicato non vi è stato con questo Governo con il quale si è vista aumentare l’indifferenza verso la vertenza carceri.
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