Stop all’eolico selvaggio e parola a Regioni e ai Comuni per la delimitazione delle aree idonee

La Conferenza della Regioni sancisce una svolta nel comparto delle rinnovabili con il Decreto Aree Idonee, che stabilisce tra le altre cose che le aree soggette a vincolo non possono essere "aggredite" da torri del vento o pannelli

Le Regioni dovranno coinvolgere i Comuni e tenere presenti i limiti introdotti dal nuovo Decreto Agricoltura, ma anche l’esigenza di massimizzare le aree su cui installare gli impianti.

Il Decreto fissa per ogni Regione un obiettivo di potenza da raggiungere nell’arco di tempo compreso tra il 2021 e il 2030 e prevede che il Governo possa intervenire esercitando i suoi poteri sostitutivi nel caso in cui le Regioni non si adeguino. Le Regioni potranno stabilire una fascia di rispetto dal perimetro dei beni sottoposti a tutela di ampiezza differenziata a seconda della tipologia di impianto, proporzionata al bene oggetto di tutela, fino a un massimo di 7 chilometri.

Questi vincoli non si applicano agli impianti già esistenti e ai loro rifacimenti. Inoltre Il Decreto introduce un nuovo metodo di calcolo del raggiungimento degli obiettivi di burden sharing. Si terrà in considerazione il 100% della potenza prodotta dai nuovi impianti offshore entrati in esercizio dal 1° gennaio 2021.

Quindi per massimizzare le aree idonee, il Decreto invita le Regioni a privilegiare l’uso di superfici edificate, ma anche a verificare l’idoneità di altre aree non utilizzabili per altri scopi, compatibilmente con le caratteristiche e le disponibilità delle risorse rinnovabili, delle infrastrutture di rete e della domanda elettrica.

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