IL CORSIVO – Ma Calenda da che parte sta?
Carlo Calenda, leader di Azione e politico di raro pragmatismo intelligente, ha pubblicato un video in cui mostra al vicepremier Matteo Salvini come si può bere, senza troppe difficoltà, da una bottiglia di plastica da mezzo litro.
Tanto per sostenere con gustosa ironia quanto segue: “Il 5 giugno 2019, il governo Conte-Salvini ha votato a favore di una direttiva europea che prevede che i tappi, quando si aprono, non cadano e quindi si disperdano nell’ambiente. Hanno votato una cosa intelligente, credo per caso, ma comunque l’hanno votata. Oggi Salvini dice che ciò (questo modo di bere dalla bottiglietta, ndr) pone un sacco di problemi agli italiani. Credo che proprio gli italiani si interroghino su questo problema nella vita: cioè il loro problema non è la sanità, non sono i salari, ma è questo qui, complicatissimo da fare. Una persona normale mette di lato il tappo e beve. Salvini lo mette in modo che gli vada sul naso. Ci vuole una certa precisione”.
Cosa dire? La battuta è decisamente divertente e inquadra a perfezione certe paradossali scivolate del leader della Lega, non a caso innamorato pazzo del mondo al contrario del Generale Vannacci.
C’è un “però” nella narrazione metaforica di Calenda. Quando contrappone alle banalità in cui si perde Salvini i problemi veri sui quali gli italiani si interrogano, egli cita gli stessi temi, e con le medesime parole, usati proprio l’altro giorno da Elly Schlein nella polemica con Giorgia Meloni sul Premierato: secondo la presidente del Consiglio gli italiani non si interrogano sui problemi della sanità e dei salari, ma sul Premierato.
Per carità. Nulla di male. Ma se allo scimmiottamento della Schlein si aggiunge che ora a Calenda starebbe bene anche la coalizione allargata ai 5 Stelle, beh!: un po’ tutti dovremmo avvertire la necessità, non la curiosità, di sapere da che parte sta lui. Fino a poco tempo fa egli predicava da Acqua Santa rispetto al Diavolo 5Stelle; e non nascondeva la sua insofferenza per il Pd di Schlein schiacciato sulle posizioni della Cgil di Landini.
A cosa si deve questa metamorfosi “Liberal-Sinistra”: è tattica, è strategia, o semplicemente un cambio di casacca, della serie che Calenda ha sempre ed opportunamente rinfacciato ai trasformisti?
Chissà, forse prima o poi l’Onorevole Leader di Azione chiarirà.
Tanto per sostenere con gustosa ironia quanto segue: “Il 5 giugno 2019, il governo Conte-Salvini ha votato a favore di una direttiva europea che prevede che i tappi, quando si aprono, non cadano e quindi si disperdano nell’ambiente. Hanno votato una cosa intelligente, credo per caso, ma comunque l’hanno votata. Oggi Salvini dice che ciò (questo modo di bere dalla bottiglietta, ndr) pone un sacco di problemi agli italiani. Credo che proprio gli italiani si interroghino su questo problema nella vita: cioè il loro problema non è la sanità, non sono i salari, ma è questo qui, complicatissimo da fare. Una persona normale mette di lato il tappo e beve. Salvini lo mette in modo che gli vada sul naso. Ci vuole una certa precisione”.
Cosa dire? La battuta è decisamente divertente e inquadra a perfezione certe paradossali scivolate del leader della Lega, non a caso innamorato pazzo del mondo al contrario del Generale Vannacci.
C’è un “però” nella narrazione metaforica di Calenda. Quando contrappone alle banalità in cui si perde Salvini i problemi veri sui quali gli italiani si interrogano, egli cita gli stessi temi, e con le medesime parole, usati proprio l’altro giorno da Elly Schlein nella polemica con Giorgia Meloni sul Premierato: secondo la presidente del Consiglio gli italiani non si interrogano sui problemi della sanità e dei salari, ma sul Premierato.
Per carità. Nulla di male. Ma se allo scimmiottamento della Schlein si aggiunge che ora a Calenda starebbe bene anche la coalizione allargata ai 5 Stelle, beh!: un po’ tutti dovremmo avvertire la necessità, non la curiosità, di sapere da che parte sta lui. Fino a poco tempo fa egli predicava da Acqua Santa rispetto al Diavolo 5Stelle; e non nascondeva la sua insofferenza per il Pd di Schlein schiacciato sulle posizioni della Cgil di Landini.
A cosa si deve questa metamorfosi “Liberal-Sinistra”: è tattica, è strategia, o semplicemente un cambio di casacca, della serie che Calenda ha sempre ed opportunamente rinfacciato ai trasformisti?
Chissà, forse prima o poi l’Onorevole Leader di Azione chiarirà.
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