Riapre al pubblico il Mavi di Lacedonia con la collezione di Frank Cancian e gli autori irpini

Dopo i lavori di riqualificazione del sito, l'amministrazione comunale e la direzione del museo promuovono un triplice evento, tra cui il taglio del nastro della mostra temporanea multimediale "It's All In My Head" della fotografa documentarista e artista visiva nigeriana Etinosa Yvonne, già presentata alla Biennale di arte contemporanea di Berlino

Lacedonia rilancia il MAVI museo antropologico visivo irpino. la riapertura al pubblico dopo i lavori di riqualificazione candidati al Psr dal Comune e curati dall’architetto tenore, viene celebrata da un triplice evento che vede protagonisti la collezione di foto di Frank Cancian con il nuovo allestimento museale, una mostra temporanea dell’artista nigeriana Etinosa Yvonne, e la nuova Biblioteca degli Autori Irpini. Oltre ai sindaci e alle istituzioni altirpine partecipano l’antropologo e docente universitario Francesco Faeta, e l’architetto progettista dei lavori Vincenzo tenore.

Torna accessibile al pubblico, in un dispositivo del tutto rinnovato,  lo straordinario studio di comunità realizzato a Lacedonia per mezzo delle immagini fotografiche da Frank Cancian nel lontano 1957, che sessant’anni dopo fu donato dall’antropologo   americano al MAVI. Nella stessa occasione sarà inaugurata la mostra multimediale “It’s All In My Head” della fotografa documentarista e artista visiva nigeriana Etinosa Yvonne, già presentata alla Biennale di arte contemporanea di Berlino.

Infine, il taglio del nastro della Biblioteca degli Autori Irpini, la più vasta collezione esistente – grazie a centinaia di donatori – di libri di autori del nostro territorio, o che l’abbiano raccontato o analizzato. A seguire, il dibattito scientifico con accademici e amministratori.

Credits: Video intervista di Michele Citoni. Corredo fotografico della collezione Cancian

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