“Imprenditori in fuga da commercio e servizi”, Confesercenti: bene i nuovi incentivi ma non bastano

I dati confermano la fuga degli imprenditori dai settori del commercio, dei servizi e della ristorazione. Confesercenti Avellino valuta positivamente gli incentivi del Governo per i giovani fino a 35 anni, ma non basta: “Per creare occupazione in Irpinia e nelle aree interne va ampliata la platea”

C’è un crollo degli investimenti nei settori del commercio, dei servizi e della ristorazione sia a livello nazionale che locale, ma soprattutto al Sud e nelle Aree interne si costituiscono nuove imprese in questi settori. Lo ribadisce in queste ore Confesercenti Avellino, che valuta positivamente gli incentivi decisi dal Governo per aiutare i giovani fino a 35 anni, disoccupati da almeno 12 mesi o in condizione di marginalità, all’autoimpiego. “Ma per creare vera occupazione in Irpinia e nelle aree interne va ampliata la platea, ricomprendendo almeno anche i quarantenni”, spiega Giuseppe Marinelli, presidente provinciale di Confesercenti Avellino. “Negli ultimi quattro anni il numero di aperture di nuove attività è rimasto costantemente sotto i livelli pre-pandemia e le misure contenute nel Decreto Coesione, approvato qualche giorno fa dal Consiglio dei Ministri, richiede un ulteriore sforzo, garantendo strumenti con accesso semplificato e velocizzato, promuovendo anche l’efficienza e l’innovazione aziendale per restare sul mercato”. Dal 2019 ad oggi le nuove aperture di attività manifatturiere sono calate del 23,4%, quelle della ristorazione del 21,7%, del commercio del 20,2%) e dei servizi del 10,2%.

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