Emigrazione e poche nascite: l’Istat fotografa l’inarrestabile crisi demografica dell’Irpinia
Emigrazione e poche nascite: l'Istat fotografa il tramonto demografico dell'Irpinia
LIstat fotografa l’inarrestabile crisi demografica dell’Irpinia, dove nascono pochi bambini, mentre non si arresta l’emigrazione, soprattutto giovanile. La provincia di Avellino nell’ultimo anno, il 2023, ha perso quasi 9 residenti ogni 100 abitanti, a causa della denatalità e della nuova emigrazione soprattutto giovanile. Il Rapporto Istat colloca l’Irpinia tra le province con la minore natalità e la maggiore propensione alla emigrazione due fattori che valgono ad Avellino il 22esimo posto in Italia per la sua percentuale globale del calo demografico. Negli ultimi 12 mesi ha perso l’8,8% di abitanti, sommando chi è emigrato, il 3,3%, con il saldo naturale tra nascite e decessi al -5,5% In pochi anni la provincia di Avellino è scesa sotto la soglia dei 400mila abitanti stabili, al netto di una immigrazione straniera che ha finora contenuto il decremento. Peggio in Campania fa solo Benevento in flessione del 10,7% La linea di tendenza allo spopolamento, comune ad altre aree interne, come Potenza e Isernia, Enna o Campobasso, si accentua ad Avellino nel contesto del Mezzogiorno, segnalando che incide su questa situazione anche l’andamento locale dal punto di vista sociale, economico, quindi politico.
I commenti sono chiusi.