Quindici: Comune sciolto per infiltrazioni camorristiche

Sciolto per infiltrazioni camorristiche il Consiglio comunale di Quindici. Non un episodio inedito per il comune del Vallo Lauro. Si tratta del quarto scioglimento per condizionamento mafioso dal 1983.

Nella seduta di ieri sera del Consiglio dei Ministri è stato approvato, tra gli altri argomenti all’ordine del giorno, lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche di due consigli comunali irpini – Quindici e Monteforte.
Il caso di Quindici non è inedito. Le cronache sono ricche di eventi, anche drammatici, che hanno segnato la vita istituzionale di questo Comune.

Una richiesta che è stata avanzata dal Ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, in seguito alle indagini condotte dalla Prefettura di Avellino e alle relazioni delle commissioni d’accesso. L’esecutivo presieduto dalla Premier Giorgia Meloni ha votato a favore del provvedimento di scioglimento, motivato dalle interferenze riscontrate della criminalità organizzata nell’operato amministrativo.
Nei prossimi giorni, la Prefettura di Avellino procederà alla nomina dei commissari prefettizi incaricati di gestire temporaneamente l’amministrazione che fino ad oggi era guidati da Eduardo Rubinaccio.

Ma da dove parte l’inchiesta?

A gennaio dello scorso anno sono state chiuse le indagini per 15 indagati accusati di falso in atto pubblico. Stando all’ipotesi accusatoria almeno 116 elettori nel settembre del 2020 votarono per eleggere l’attuale sindaco di Quindici e che non avrebbero avuto diritto a farlo. A questa conclusione sono giunte le indagini dei carabinieri, coordinate dal pubblico ministero della procura di Avellino, Cecilia De Angelis, su presunte false residenze concesse prima del voto amministrativo al fine di favorire l’elezione di un candidato, piuttosto che dell’altro. Il pubblico ministero ha firmato la conclusione indagine che è stata notificata a quindici persone, tra queste l’attuale sindaco, Eduardo Rubinaccio. Dall’avviso di conclusione delle indagini emerge che nei confronti degli indagati è ipotizzato il reato di falso in atto pubblico.

Ricordiamo che per Quindici si tratta del quarto scioglimento per condizionamento mafioso dal 1983.

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