In Irpinia una rete sanitaria per supportare i pazienti senza famiglia o soli

Nell’aula magna dell’Azienda Moscati questa mattina la 32esima Giornata del Malato è stata celebrata con un seminario sull’umanizzazione in sanità. In Irpinia Diocesi e Ospedale si uniscono per una assistenza ulteriore oltre quella medica, per i pazienti soli

È necessaria una nuova rete sanitaria sul territorio, capace di integrare la cura dei pazienti senza famiglia o che, comunque, si ritrovano da soli a combattere contro la malattia. Non bastano le cure, occorrono un’assistenza, un supporto, un conforto umano, non sono psicologico. Questo è l’impegno preso questa mattina nell’aula magna dell’Azienda Moscati, dove la 32esima Giornata del Malato è stata celebrata con un seminario sull’umanizzazione in sanità. In Irpinia, la Diocesi e l’Ospedale si uniscono ciascuno per le proprie competenze con l’obiettivo di dare una assistenza ulteriore oltre quella medica, per i pazienti soli. Non lasciare un paziente a se stesso durante stati di incoscienza prolungati, come il coma, o alle prese con una difficile convalescenza per non ha congiunti o familiari, ma anche nei casi sempre più frequenti con la medicina del territorio, di una cura a distanza. Ne sono convinti il Vescovo di Avellino, monsignor Arturo Aiello, e il direttore sanitario Rosario Lanzetta, intervenuto ai lavori. La dimensione psicologica, sociologica e amministrativa dell’umanizzazione ospedaliera sono stati approfonditi dai dottori Patrizia Mabilia, Rosa Maria Bevilacqua e Vittorino Tecce

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