“Via i paletti e i tetti ministeriali dalla sanità campana”, Federmanager: serve un nuovo modello

La associazione che riunisce i dirigenti della industria e dei servizi a Napoli, Avellino, Benevento e Caserta - la Federmanager - chiede di dichiarare conclusa la stagione del Piani di rientro nella Sanità Campana, abolendo i paletti e i tetti di spesa. “I conti sono in attivo da oltre 10 anni, le Asl vanno liberate dalla stretta commissariale del 2011”

L’associazione Federmanager con le sue rappresentanze di Avellino, Benevento, Caserta, Napoli e Salerno chiede di dichiarare conclusa la stagione del Piani di rientro nella Sanità Campana. Occorre rendere sostenibile il sistema sanitario pubblico italiano liberando da vincoli anacronistici e dannosi chi ha saputo fare sacrifici in questi anni, come la Campania. Con bilanci attivi dal 2013, la Regione e il sistema delle aziende locali continuano ad essere sottoposte ad un regime finanziario controllato, che nei fatti limita l’azione amministrativa entro limiti analoghi a quelli commissariali. Il messaggio è arrivato da Napoli, dove il presidente interprovinciale di Federmanager Luigi Bianco ha riunito un tavolo istituzionale per valutare le proposte da avanzare al governo. La associazione che riunisce i dirigenti della industria e dei servizi, assieme a Fasi e Assidai, ha promosso un dibattito allargato alle componenti associative delle professioni mediche e sanitarie inquadrando i rischi per l asamnità pubblica nell’ambito della riforma autonomista e degli scenari geopolitici dell’Europa. Occorre abolire i paletti e i tetti di spesa, affrancando le Asl dalla stretta commissariale, prima che sia troppo tardi. “Il Servizio sanitario nazionale in Italia si fonda sul principio di universalità che prevede di garantire prestazioni sanitarie a tutti senza distinzione di condizioni individuali, sociali e di reddito”, ha affermato Luigi Bianco in una nota. “A questo si affianca il settore privato, che può essere accreditato o non accreditato: in tale contesto diventa sempre più urgente integrare questi settori nel Governo della Salute”. Per adeguare la sanità pubblica all’evoluzione della domanda dei servizi di assistenza”.

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