IL CORSIVO – Se Schlein e Conte giocano a chi è più furbo

Ormai è certo: Elly Schlein e Giuseppe Conte non giocano la partita politica sfidandosi a chi fa la proposta alternativa al centrodestra più intelligente, ma molto banalmente a chi è più furbo.
Qualche giorno fa, rispondendo ai giornalisti sui continui diverbi tra Pd e M5S, la leader dem se n’è uscita per il rotto della cuffia affermando che per litigare bisogna essere in due, e che lei non ha né intenzione né voglia di bisticciare con i 5Stelle. Anzi.
Intervistato ieri dal Corriere della Sera sul medesimo tema, Giuseppe lancia il sasso e nasconde la mano molto più abilmente di Elly. Dice: “Bisogna che ci intendiamo. Per presentare un domani un progetto serio e credibile va approfondito il confronto oggi. Dobbiamo scacciare l’ipocrisia: non possiamo nasconderci le differenze, anzi proprio su queste serve un chiarimento”.
In buona sostanza, Conte – come e meglio di Elly – non esprime un concetto, né moderato né rivoluzionario, mette soltanto insieme parole che non dicono Nulla. È però chiaro, anzi chiarissimo, il leader grillino, nel passaggio successivo della risposta, quando afferma: “Non si può certo chiedere al Movimento di abbandonare quella forza propulsiva che da oltre 10 anni sta cambiando il Paese. Noi siamo questo”.
Noi, invece, siamo al dunque. Il “dunque” è che il leader del Movimento non si rende conto che, sì, il Paese sta cambiando, ma in peggio, e proprio grazie ai 5Stelle, come del resto il loro stesso Capo rivendica. Il “dunque” è anche che nemmeno la leader Pd se ne rende conto. Non stessero così le cose, come si potrebbero spiegare Fratelli d’Italia al 30 per cento e una maggioranza di centrodestra mai tanto forte e ampia nel Parlamento?
“Scacciare l’ipocrisia”, come suggerisce Conte, significa fare i conti con la realtà. E la realtà è che fino a quando questo Pd e questo M5S continueranno a giocare a chi è più furbo, mettendoci dentro anche un po’ di retorica antifascista, che non guasta mai, il governo Meloni raccoglierà consensi perfino senza governare, giusto per forza d’inerzia. Altro che “Ventennio”: si andrà avanti per un trentennio e forse più.

I commenti sono chiusi.