IL CORSIVO – Gli effetti collaterali di Renzi e Casini

Alla presentazione del volume “La Sinistra sociale” di Giorgio Merlo, giovedì a Roma, c’erano anche Pierferdinando Casini e Matteo Renzi, due Enfant prodige allevati in epoche diverse nella cultura politica della ex Democrazia Cristiana e che hanno avuto ruoli di prestigio sin dalla giovane età.
In una sala strapiena del Convento della Minerva, Renzi dice tra l’altro: “Il Centro è il luogo in cui si vince, e lo dovrebbe capire anche il Pd che oggi, purtroppo, più che a un partito serio somiglia a un attivo studentesco. Il Centro è lo spazio dove si prendono i voti ed è lo spazio che Meloni sta abbandonando e non può abitare perché ha un partito privo di cultura istituzionale”.
Dice Casini: “Abbiamo sperato che potesse esistere un centrodestra egemonizzato dalla cultura democratico cristiana. Ma la scommessa è fallita”.
Che strani i personaggi Renzi e Casini! Esaltano il Centro, ma intanto: il primo, quando comandava nel Pd e nel governo, ha fatto di tutto, con i suoi comportamenti, perché il partito reagisse scivolando sempre più a sinistra, fino ad avere oggi l’effetto finale d’una Schlein che vuole rifondare il Pci assieme a Landini e a Bersan; il secondo – il “Pierfer” che agognava un centrodestra a egemonia culturale Dc – è diventato anch’egli supporter di questo Pd culturalmente egemonizzato da una segretaria “sinistra” che più sinistra non si può.

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