Leonardo pronta a lasciare la IIA: barricate in Ufita per salvare i “bus di Stato”

Uno dei due soci pubblici della IIA è pronto a cedere la sua partecipazione nell’Industria Italiana Autobus al Gruppo SERI. Lunedì lavoratori e sindacati si mobiliteranno per opporsi alla trattativa in corso, che dovrebbe concludersi entro la fine di gennaio

Il tempo delle aziende di Stato è finito, l’epoca delle partecipazione statali nei segmenti – ritenuti non strategici – è stata consegnata agli annali da un trentennio, ormai. Questa è la considerazione che precede a Roma l’annuncio di una privatizzazione graduale anche dell’Industria Italiana Autobus, scommessa mai vinta in oltre un decennio di tentativi, iniziati quando il Gruppo Fiat decise di abbandonare quelli che erano stati gli stabilimenti Iveco a Flumeri, prima di rientrare proprio nei mesi scorsi a Foggia con uno stabilimento dedicato alla produzione di bus elettrici. Di diverso avviso sono rimasti i sindacati e i lavoratori, che preparano l’ennesima mobilitazione a partire da lunedì, quando si annuncia una assemblea convocata da Fismic, Uilm e Fiom. Per le rappresentanze degli operai il Governo deve restare in campo per garantire gli investimenti necessari a rendere compiuto il progetto dei bus di Stato. Per questo, diranno di no alla uscita di scena di uno dei due soci pubblici della IIA, Leonardo, pronto a cedere la sua partecipazione nell’Industria Italiana Autobus al Gruppo SERI, holding di partecipazioni, dedita soprattutto ad attività finanziaria, di controllo e di marketing strategico, nel settore delle materie plastiche e degli accumulatori elettrici, nota anche per il programma di reindustrializzazione in corso del sito ex Indesit ed ex Whirlpool. Lunedì lavoratori e sindacati si mobiliteranno per opporsi alla trattativa in corso, che dovrebbe concludersi entro la fine di gennaio. Il timore è che dopo Leonardo, anche Invitalia sia pronta a sfilarsi

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