Qualità dell’aria in Irpinia, la Provincia di Avellino affida una ricerca all’Università di Salerno
L’Amministrazione provinciale di Avellino investe nel progetto di ricerca promosso dall’Università di Salerno per la rigenerazione dell’aria nei centri urbani ad alta concentrazione di anidride carbonica. Nel programma sono impegnati anche Comune di Avellino e Area Vasta
Le autonomie locali irpine si uniscono per la ricerca scientifica contro l’inquinamento atmosferico. Dopo il protocollo d’intesa già sottoscritto con l’Università di Salerno dal Comune di Avellino, anche per conto dell’Area Vasta, in questi giorni l’Amministrazione provinciale di Avellino ha deciso di investire circa 150mila euro nel progetto che l’Unisa ha promosso attraverso il Dipartimento di Chimica e Biologia ‘Adolfo Zambelli’. L’obiettivo è conseguire la rigenerazione dell’aria nelle aree urbane ora ad alta concentrazione di anidride carbonica, con una attività di biomonitoraggio, analisi chimica ed epidemiologica per la valutazione qualitativa dell’aria e delle potenziali ricadute sulla salute umana. La Provincia di Avellino affida all’Università di Salerno il compito di fotografare lo stato di salute del microclima irpino, con l’obiettivo di prionuovere progetti mirati di disinquinamento, correggendo l’assetto urbano. L’ateneo salernitano, titolare di uno dei cinque nuovi Centri di ricerca cosiddetti di ‘Frontiera’, che rientrano nel Piano Nazionale della Ricerca 2021-27, è stato individuato per il progetto all’avanguardia condottò in questi mesi. Utilizzando piante e microrganismi punta alla riduzione della anidride carbonica con l’aiuto dell’intelligenza artificiale
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