IL CORSIVO – Il boom delle tessere di FdI e il ministro Sangiuliano

Udite, udite! I giornali locali di ieri hanno dato notizia del boom di iscrizioni a Fratelli d’Italia che si sta registrando in Campania: fenomeno, assicurano i vertici del partito, emergente comunque in tutte le regioni. L’esempio ultimo e lampante è arrivato dal congresso provinciale di Salerno, celebrato ieri e presieduto dalla responsabile nazionale del tesseramento, Arianna Meloni.
Un “boom” di nuovi iscritti, si diceva. Una roba – raccontano i beninformati – che non si vedeva da tempo. E che ha fatto affermare al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, nondimeno che “l’Italia ha finalmente un grande partito conservatore nel solco della tradizione dei grandi partiti occidentali”. “Penso – ha aggiunto il ministro – ai repubblicani americani e ai conservatori britannici”.
Ora, se come recita un antico adagio “tutto è bene quel che finisce bene”, non si può dire che ciò che comincia bene – scusate il bisticcio – sia destinato a finire altrettanto bene.
Ragioniamoci su con un veloce tuffo nella memoria. Il boom di tessere di Fratelli d’Italia non è un fenomeno nuovo. Abbiamo già avuto in passato i boom di tessere dell’ex Dc e dell’ex Pci e quindi del Pd, dopo che i primi due grandi partiti popolari si andarono via via squagliando trasformandosi, rispettivamente, in Ppi poi Margherita, e in Pds poi Ds.
Da un passaggio all’altro le iscrizioni puntualmente diminuivano, quelli che mai scomparivano erano invece i cosiddetti “Signori delle tessere”: la Legge di Lavoisier applicata alla politica, una sorta di “conservazione della categoria”, ovvero ” Lor Signori” che non si creano né si distruggono, ma semplicemente si trasformano cambiando partito, e portando in dote alla nuova bandiera corposi pacchetti di tessere, non certo “a gratis”.
Fratelli d’Italia ha vita giovanissima. Molte iscrizioni arrivano certamente dall’ex Msi e dall’ex Destra nazionale, altre probabilmente da Forza Italia e dalla Lega. Ma il boom, se è davvero tale quello che si sta registrando, non può che essere il prodotto-apporto dei Signori delle Tessere, diventati nel frattempo veri e propri Professionisti delle tessere. Chi siano e da dove arrivino, è fin troppo facile intuirlo. Necessariamente, egregio ministro della Cultura, arrivano soprattutto dalle aree progressista e moderata, per la semplice ragione che a sinistra dei progressisti-centristi c’è il sinistrismo inamovibile anche con le cannonate.
È un’arte, quella dei Signori e Professionisti delle tessere, che ormai da decenni si tramanda da padre in figlio. Ed è tutto fuorché un’arte povera.
Torniamo allora, per concludere, ai facili entusiasmi di Sangiuliano circa il grande partito conservatore finalmente divenuto realtà nel nostro Paese e la cui sostanza fisica e politica.– sempre secondo l’autorevolissimo parere del ministro – sarebbe oggi certificata
dal boom di adesioni a Fratelli d’Italia: anzi “boom-boom”, considerato l’altissimo numero di nuovi tesserati.
La tesi del lucidissimo ex direttore del Tg 2 convertito alla Politica potrebbe essere accettata e perfino applaudita per la sua carica di realpolitik, ma ad una condizione: definire in via preliminare i portatori di tessere che oggi si vanno intruppando in Fratelli d’Italia con il loro vero nome. Che non è “conservatori” in stretto senso politico e storico, ma conservatori nell’accezione sopra descritta di Signori e Professionisti delle tessere: ovvero di chi intende il Conservatorismo come l’arte di “conservare” potere e privilegi cambiando casacca al mutare del vento. Altro che repubblicani americani e conservatori britannici, Signor Ministro.

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