IL CORSIVO – Matteo Renzi e il mancato KO della Meloni

Alle elezioni europee mancano ancora sei mesi e otto giorni, ma sul ring della politica italiana i colpi sotto cintura sono già la regola, ancorché impunita, di ogni round.
Prendete Matteo Renzi, pugile suonato e risuonato dopo che perse il campionato più importante della sua vita, ossia Palazzo Chigi. L’ex enfant prodige, prima della Toscana e poi dell’Italia intera, non ha perso l’occasione della figuraccia rimediata da Roma nella battaglia per Expo 2030, vinta senza se e senza ma dai suoi amici di Riad, per commentare l’esito della partita così: “Racimolare solo 17 voti é uno scandalo che dimostra l’irrilevanza internazionale di Meloni, Tajani e del sindaco di Roma Gualtieri”.
Magari il ministro degli Esteri e il primo cittadino della Capitale vacillano alquanto dopo il colpo basso sferrato dallo spavaldo Rocky di “Italia viva”. Ma lui, l’ex Premier, cerca il “Knock out” di lei, l’attuale Premier. Sicché, dopo il montante stoccato verso lo stomaco di Meloni, tenta di stenderla con un gancio e subito dopo con un diretto. Ecco, infatti, cosa aggiunge nell’intervista a “La Stampa” con abbondante dose, insieme, d’infantile ironia e feroce sarcasmo: “Meloni non ha alcun peso nelle dinamiche internazionali. Viene bene nelle foto, ma quando si tratta di fare sul serio, l’Italia viene sorpassata perfino dalla Corea”.
Chissà, avrà pure ragioni da vendere, Matteo Renzi. Il problema, per lui, è che in politica le chiacchiere stanno a zero e l’unità di misura del consenso é il voto. Solo per rinfrescarci la memoria, Giorgia Meloni è a capo di un partito del 30 per cento, perdippiù sostanzialmente costruito da lei. Di converso, Matteo Renzi è leader (ma sarebbe più corretto dire leaderino) di un partito, anzi partitino, che a stento sfiora il 2,5 per cento.
Non solo. Va aggiunto che l’ex Premier è anche un tantino sfigato: il suo giudizio d’irrilevanza della Meloni arriva proprio quando l’assai influente sito “Politico Europe” riconosce alla Presidente del Consiglio il primo posto tra i “Doers”, ovvero tra i leader europei più fattivi e concreti.
La parola d’Europa contro quella di Renzi. Con tutto il rispetto per Matteo, Egolatra (lui) quanto si vuole, prima o poi dovrà pure decidersi a misurarsi la palla.

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