IL CORSIVO – Soumahoro… senza stivali
Come se non bastassero i guai giudiziari, invero sconcertanti per il giro d’affari che li caratterizza, in cui sono incorse moglie e suocera, si è ficcato in un altro casino, stavolta strettamente politico-personale, il deputato Aboubakar Soumahoro, sindacalista dei braccianti nato in Costa D’Avorio, da anni nel Belpaese, eletto alla Camera nel 2022 con Alleanza Verdi e Sinistra. Insomma, quel simpatico Onorevole che si presentava a Montecitorio in giacca e cravatta ma calzando stivali sporchi di fango, e che spiegava così il suo discutibilissimo look: “Portiamo questi stivali in Parlamento, gli stessi che hanno calpestato il fango della miseria. Portiamo gli stivali della lotta nel palazzo per rappresentare sofferenze, desideri, speranze. Per chi è sfruttato e chi ha fame. Coi piedi saldi nella realtà”. Un manifesto politico, il suo, da mettere in ombra perfino le altissime idealità d’un Karl Marx, giusto per citare uno che di queste cose s’intendeva e tanto più.
Ebbene, è accaduto che la Corte d’Appello di Bologna sia stata costretta a chiedere alla Camera dei Deputati di far decadere Soumahoro dalla carica istituzionale per irregolarità nei fondi elettorali.
Vogliamo sinceramente sperare che l’Avvocato degli Ultimi, così da noi ribattezzato per distinguerlo dal più fortunato Avvocato del Popolo (leggi pure Giuseppe Conte), esca a testa alta da quell’accusa infamante.
Epperò, se malauguratamente non gli dovesse andar bene, proprio in forza dei sani e sacrosanti principi declamati, gli sarebbe d’obbligo pagare un pegno altamente simbolico: andare in Parlamento per il commiato senza gli stivali sporchi di fango, bensì a piedi nudi.
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