IL CORSIVO – Marta Fascina e il clone di Berlusconi
Una lunga e interessantissima intervista all’Onorevole Marta Fascina raccolta da Tommaso Labate per l’edizione di ieri del Corriere della Sera.
Due le notizie essenziali che dà la compagna del compianto Silvio Berlusconi. La prima, squisitamente personale, è che non ha ancora “superato il lutto”. La seconda, di natura politica, è che tornerà in Parlamento per la legge di Bilancio e per riprendere di fatto la sua “missione”.
Al di là della dimensione privata del suo legame sentimentale con il Cavaliere e dei rapporti con i figli di lui, Fascina risponde a tutte le domande con un linguaggio chiaro ed incisivo, lontano anni luce dallo stucchevole e assai spesso ipocrita politichese. Si possono condividere o meno le sue riflessioni sull’attualità politica italiana, su quanto Berlusconi ha rappresentato ed ha fatto da presidente del Consiglio, da parlamentare e da leader di Forza Italia, ma una cosa è certa: Marta Fascina dice esattamente ciò che pensa, senza indulgere alla retorica di circostanza, soprattutto – come usa dire – mettendoci la faccia.
C’è una sola risposta dell’intervista che, almeno nel sottoscritto, produce l’effetto d’una montagna di dubbi anche su tutte le altre risposte. Il giornalista le chiede: “Ha mai immaginato di abbandonare la politica o è ancora nel suo orizzonte futuro?”.
Lei risponde: “Sono entrata in politica per amore del mio Silvio e naturalmente condividendo appieno la sua visione della società e del mondo. Continuerò a lavorare, come deputato, nel solco degli insegnamenti e delle volontà che ci ha lasciato. Una missione che Forza Italia non appalterà ad altri soggetti politici; il centro è solo Forza Italia, anima fondatrice del centrodestra, perno del governo e in generale dell’intero assetto politico italiano. Senza Silvio Berlusconi non sarebbe mai esistito e non esisterebbe in futuro il centrodestra in Italia”.
Cosa non mi convince? Passi pure, ma solo per omaggio alla memoria, l’audace affermazione secondo cui “Senza Berlusconi il centrodestra non sarebbe mai esistito”. Ch’è un po’ come dire, ripensando a Mosè sul Sinai: “Non avrai altro Dio al di fuori di me”.
Con tutta la stima e la buona volontà, invece, sarebbe impossibile far passare la seconda affermazione: “Senza Berlusconi non esisterebbe in futuro il centrodestra in Italia”. Al di là dell’arbitraria divinazione politica del compianto Cavaliere, il problema – egregia Onorevole Fascina – è che comunque Berlusconi non c’è più. Ragion per cui, o è vero ch’egli sia stato tanto grande da essere “irripetibile”; oppure Lei s’è incaricata di fare il miracolo della resurrezione di Silvio, o quanto meno di crearne un clone, magari – per stare ancora alla Bibbia – plasmando una foto di Berlusconi con polvere del suolo e soffiandogli nelle narici un alito di vita.
Stare con i piedi per Terra, Onorevole Fascina. Ben saldi per Terra.
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