IL CORSIVO – Quei 5 colpi di pistola a salve

Chi era presente nella Galleria Umberto a Napoli, sabato sera, ha raccontato l’episodio parlando di attimi di terrore. Cinque colpi di pistola sparati in aria da una mano invisibile. Dapprima un silenzio (verrebbe da dire) di tomba. Poi le urla, e tanta gente che scappava disperata cercando l’uscita più vicina.
La polizia locale è stata velocissima ed efficiente. Ha immediatamente individuato l’autore degli spari. Era un ragazzo di appena 14 anni. Alla vista degli agenti si è liberato della pistola ed è fuggito. Una corsa lungo i Quartieri Spagnoli, terminata dopo pochi minuti.
Il tempo di ascoltarlo, e i poliziotti hanno ricostruito l’accaduto. La buona notizia è che la pistola era a salve. La notizia curiosa è che il ragazzino aveva voluto festeggiare così il suo compleanno.
Una storia simpatica? Solo in apparenza. Sociologismi a parte, la domanda (retorica) salita spontanea un po’ a tutti è stata più o meno la seguente: se i 14 anni li ha festeggiati con cinque colpi di pistola, seppure innocui, c’è da aspettarsi che le 18 candeline le spegnerà con il kalashnikov?

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