IL CORSIVO – Il “casino” del Teatro San Carlo

Avrete certamente letto la notizia sui quotidiani di ieri. Il Teatro San Carlo di Napoli si ritrova, suo malgrado, con due Sovrintendenti. Probabilmente è la prima volta che accade sulla faccia della Terra. Non perché le istituzioni competenti volessero avere una guida bicefala d’uno dei più famosi e prestigiosi teatri lirici al mondo. Né tanto meno per lo sfizio masochista di bruciare risorse finanziarie. È accaduto semplicemente perché il giudice del lavoro ha accolto il ricorso dell’ormai non più ex Sovrintendente Stéphane Lissner, ch’era stato licenziato, ed ha reintegrato il manager francese sia nelle funzioni di direttore artistico che in quelle, appunto, di Sovrintendente.
Insomma, allo stato attuale, la massima poltrona del San Carlo è “condivisa” dall’ex non più ex Sovrintendente Lissner e dal nuovo manager nominato in sua sostituzione il primo settembre, ossia Carlo Fuortes, già Amministratore delegato della Rai.
Di fronte al provvedimento cautelativo del giudice del lavoro, naturalmente, il sindaco di Napoli, Manfredi, che presiede la Fondazione Teatro San Carlo, non ha potuto fare altro che prenderne atto e annunciare che procederà a rendere effettivo il reintegro per poi ricorrere in appello.
Cosa dire? In effetti ha già detto tutto, “poeticamente” e universalmente, Pino Daniele nella sua inarrivabile “Napule è”.
Quello che nel resto del mondo è improbabile che sia, a Napoli è. Quello che nel resto del mondo è impossibile che accada, a Napoli accade. Qui accadono tutte le cose più belle e quelle più brutte. Perchè “Napule è mille culure”, ma anche “mille paure”. Grazie a Dio, il Quale di certo oltre alla mano c’ha messo anche il cuore quando ha fatto Napoli, qui le cose belle sono infinitamente più numerose di quelle brutte. E tuttavia, quando accadono, quelle brutte sono anche uniche al mondo per bruttezza e per stranezza. Così può capitare di avere due Sovrintendenti del maestoso San Carlo. Come capita di avere in esso, per stare in tema, la migliore rappresentazione al mondo di “Madame Butterfly” (fresca di serata). E avere contemporaneamente (ma fuori di esso) la “Tarantella”, appunto, di due Sovrintendenti. Tarantella – va da sé – nell’accezione del modo di dire quando si fa un vero e proprio gran casino.

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