Presidi e docenti in allerta per le varianti del Covid-19. Per ora solo un’ipotesi le mascherine
Le nuove varianti del Covid-19, in particolare ERIS, preoccupano i presidi italiani e campani che attendono i prossimi dati per valutare il ritorno alle mascherine in classe. Ma per il Ministero non sono necessarie
Per questo anno scolastico l’epidemia di Covid-19 non dovrebbe rappresentare un problema, come è stato drammaticamente negli anni precedenti. Ma non ne sono del tutto convinti i presidi italiani, che invece si dicono in apprensione per le nuove varianti appena arrivate in Europa, in particolare la ERIS. Secondo gli ultimi studi, la variante EG.5 (ribattezzata ERIS) è caratterizzata da un elevato tasso di crescita e da una diminuita capacità di neutralizzazione da parte degli anticorpi, anche se, «ad oggi non si evidenziano rischi addizionali per la salute pubblica rispetto ai lignaggi co-circolanti», spiegano gli esperti. Con la riapertura delle scuole i presidi italiani e campani temono gli assembramenti che le caratteristiche delle aule e delle scuole impongono quasi ovunque e attendono i prossimi dati per valutare la situazione. Il ritorno alle mascherine in classe è una delle opzioni considerate in questi giorni, anche seper il Ministero non sono necessarie. La variante deve essere monitorata attentamente in relazione ai fragili e alle persone anziani, spiegano dal Dicastero alla Sanità, che nei giorni scorsi ha diffuso una ordinanza che – proprio per questo – ripristina il tampone per i sintomatici in caso di ingresso in ospedale e nelle strutture sanitarie.
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