Motivi in passerella
– di Gabriele Meoli –
Negli anni trenta/quaranta, visse la sua stagione d’oro lo spettacolo italiano della rivista, del quale fu entusiasmante emblema la ben nota ed attesa “passerella” conclusiva della rappresentazione.
Era il 1927, allorché vi diede il “via”, la compagnia teatrale che faceva capo a Milly.
Ma già nel 1923 era apparsa sulla scena la biondissima ed elegante Wanda Osiris, la “prima signora” della rivista italiana, della quale è tuttora, tra l’altro, indimenticabile quel suo modo di presentarsi sul palcoscenico scendendo dall’alto di una scala e cantando con uno stile tutto suo.
Amministrava la propria presenza in scena, porgendo con poca voce e molto garbo le sue canzoni, quali “Ti parlerò d’amore”, “Capocabana”, “Sentimental”, “Cheri Cheri” e con intorno la corte dei suoi “boys”.
Intanto ci si avvicinava agli anni quaranta e la canzone della rivista diveniva sempre più un prodotto già utilizzato dalla radio e contenuto nei dischi.
Ed, infatti, tutte le compagnie del teatro leggero divennero “miste”, comprendendo elementi derivati dalla rivista ed elementi provenienti dalla radio.
Era tempo ormai di ospitare sul palcoscenico personaggi di primo piano : Carlo Dapporto che esordì nella rivista nel 1935 e si affermò come primo attore al fianco di Wanda Osiris e poi con Isa Bazzizza. Di questo fine dicitore e tra le sue numerosissime produzioni teatrali, vale ricordare almeno la sua canzone “Il Gagà”, e, delle sue “macchiette”, quella di “Agostino”.
Dal mondo della rivista (per poi passare al teatro ed al cinema), ebbe successo altresì Nino Taranto, specialmente con le sue “canzoni-macchietta” quali “Carlo Mazza”, “Ciccio formaggio”, “Come son nervoso”, “Agata”.
E, primo fra tutti, comparve il personaggio-valanga Totò (“Sua Altezza Imperiale Antonio De Curtis Gagliardi Ducas Commesso di Bisanzio”), di cui solo troppo tardi si comprese la grande personalità divenuta indimenticabile ed inarrivabile.
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