IL CORSIVO – Quelle presunte violenze sessuali di un magistrato onorario
La notizia è apparsa sul Corriere.it di ieri.
Come se non gli bastassero i guai con la Procura di Potenza, che lo indaga per presunte inchieste giudiziarie manipolate e archiviate in cambio di denaro, il vice procuratore onorario presso il Tribunale di Lecce, Antonio Zito, sembra sia andato a cercarsene altri a Benevento, seppure di natura non venale ma – diciamo così – godereccia. La Procura del capoluogo sannita, infatti, lo ha messo sotto accusa con l’ipotesi di reato di violenza sessuale in concorso con un medico cardiologo in servizio presso l’ospedale beneventano.
In buona sostanza, secondo gli inquirenti il magistrato onorario si sarebbe presentato come specialista nell’ambulatorio di Cardiologia, durante le visite effettuate dal succitato medico co-indagato, e in complicità con quest’ultimo avrebbe sessualmente abusato di alcune pazienti.
I contorni della vicenda saranno meglio chiariti dall’inchiesta in corso. In attesa che si completi il percorso processuale, è doveroso ricordare che fino al terzo grado di giudizio il vice procuratore onorario resta un presunto innocente.
Tuttavia, un po’ per celia e un po’ perché ci sta, al magistrato onorario andrebbe rivolta la seguente domanda: se proprio aveva questa gran voglia di fare in ospedale ciò che la Procura sostiene abbia fatto, non sarebbe stato più coerente e naturale insinuarsi nell’ambulatorio di Ginecologia anziché in quello di Cardiologia? Mica avrà pensato che, scegliendo la Cardiologia, in tribunale avrebbe potuto motivare il suo “comportamento” con le pazienti come un “affare di cuore” e non già “di sesso”?
Come se non gli bastassero i guai con la Procura di Potenza, che lo indaga per presunte inchieste giudiziarie manipolate e archiviate in cambio di denaro, il vice procuratore onorario presso il Tribunale di Lecce, Antonio Zito, sembra sia andato a cercarsene altri a Benevento, seppure di natura non venale ma – diciamo così – godereccia. La Procura del capoluogo sannita, infatti, lo ha messo sotto accusa con l’ipotesi di reato di violenza sessuale in concorso con un medico cardiologo in servizio presso l’ospedale beneventano.
In buona sostanza, secondo gli inquirenti il magistrato onorario si sarebbe presentato come specialista nell’ambulatorio di Cardiologia, durante le visite effettuate dal succitato medico co-indagato, e in complicità con quest’ultimo avrebbe sessualmente abusato di alcune pazienti.
I contorni della vicenda saranno meglio chiariti dall’inchiesta in corso. In attesa che si completi il percorso processuale, è doveroso ricordare che fino al terzo grado di giudizio il vice procuratore onorario resta un presunto innocente.
Tuttavia, un po’ per celia e un po’ perché ci sta, al magistrato onorario andrebbe rivolta la seguente domanda: se proprio aveva questa gran voglia di fare in ospedale ciò che la Procura sostiene abbia fatto, non sarebbe stato più coerente e naturale insinuarsi nell’ambulatorio di Ginecologia anziché in quello di Cardiologia? Mica avrà pensato che, scegliendo la Cardiologia, in tribunale avrebbe potuto motivare il suo “comportamento” con le pazienti come un “affare di cuore” e non già “di sesso”?
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