Il cavidotto del parco eolico di Frigento solca la Via Appia e costeggia il geosito della Mefite
La Via Appia è prossima al riconoscimento Unesco e include il geoarcheosito della Mefite. Il cavidotto prevede espropri di terreni a 440 intestatari tra soggetti pubblici e privati, e attraverserà i comuni di Rocca San Felice, Guardia Lombardi e Sturno, per arrivare alla sottostazione di Bisaccia ed entrare nella rete nazionale Terna. Ma la questione resta lettera morta, nessun sussulto
Esattamente come per il Formicoso, la dorsale tra Rocca San Felice e Frigento è impegnata da parchi eolici e torri di varia taglia, che sorvegliano il ribollire del geosito della mefite nella valle d’Ansanto. I giganti del vento già occupano il tracciato della Via Appia, e nel recente progetto di costruzione del parco eolico di Frigento Taverna del Re da 39,6 MgW, oltre ai 440 intestatari dei terreni tra pubblici e privati soggetti ad esproprio per la costruzione del cavidotto, si incrocia il geoarcheosito della Mefite di Rocca San Felice, la più grande emissione di Co2 di origine non vulcanica al mondo, che influenza la sismicità del luogo.
Tant’è che oltre al grande fascino storico, esoterico, archeologico e religioso, il lago di gas della vale d’Ansanto è monitorato dalle colonnine dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia per rilevare costantemente i movimenti dell’area. Uno studio del 2013 consacra la Mefite come uno dei 100 luoghi da visitare almeno una volta nella vita. La sua unicità non è solo figlia della citazione di Virgilio, che la indica come la bocca dell’inferno, ma della consacrazione alla dea Mefite, divinità della mediazione tra la vita e la morte, della fertilità. La Mefite è un contenitore di conoscenze naturalmente sacre.
Un ossimoro culturale che sancisce la vera prerogativa del posto, che non solo confligge con l’ipotesi di trafiggere il suolo e installare il cavidotto per aprire una ferita al tracciato della Via Appia, ma si rivela altamente rischioso per la sismicità dell’area. Il geoarcheosito situato in prossimità della Via Appia, ambisce a rientrare nella tutela dell’Unesco e a godere di quella immunità e venerazione che gli è stata naturalmente concessa dalla natura e dalla storia degli ultimi tre millenni.
Il cavidotto che dovrà trasferire l’energia prodotta dal parco eolico attraverserà i comuni di Rocca San Felice, Guardia Lombardi e Sturno, per arrivare alla sottostazione di Bisaccia ed entrare nella rete nazionale Terna. Il Cavidotto attraverserà interamente il comune di Guardia Lombardi, con danni alle acque pubbliche, ai reperti archeologici e alle frane esistenti, così come ha denunciato in Regione, presso il Ministero e al Comune, Giuseppe Di Biasi del comitato civico “Fuori dalle pale”.
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