Tonno adulterato, sette i provvedimenti cautelari in Irpinia
Due arresti in carcere, altrettanti ai domiciliari e tre divieti di dimora
Decine di persone intossicate, addirittura un’intera famiglia finita in ospedale. Tutti avevano mangiato tonno a pinna gialla. E’ da questi episodi che nel giugno del 2021 la Procura della Repubblica di Trani con l’ausilio dei Nas di Bari ha avviato l’indagine che ha portato oggi a 18 misure cautelari tra arresti in carcere, domiciliari, divieti ed obblighi di dimora, provvedimenti emessi dal gip tranese a carico di imprenditori e dipendenti di aziende ittiche di Bisceglie, di una società di consulenza sulla sicurezza alimentare e di un laboratorio privato di Avellino, deputato alle analisi sul prodotto ittico e al rilascio delle certificazioni di conformità. In Irpinia eseguiti 7 provvedimenti: due ordinanza in carcere, altrettanti agli arresti domiciliari e tre divieti di dimora. Le accuse ipotizzate a vario titolo:associazione per delinquere finalizzata, tra l’altro, all’adulterazione di sostanze alimentari, frode nell’esercizio del commercio e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. Secondo quanto riferito nella nota stampa, le indagini avrebbero consentito di documentare che il prodotto, prima della sua immissione in commercio, veniva decongelato e adulterato con sostanze non consentite, nello specifico nitriti e nitrati, al fine di esaltarne l’aspetto ed il colore, ma rendendolo, di fatto, nocivo per la salute dei consumatori.
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