IL CORSIVO – “Spari” contro la Prof? Nove in condotta
Ricordate l’episodio di bullismo nella scuola Viola Marchesini di Rovigo l’ottobre scorso?
Rinfreschiamoci la memoria a volo d’aquila.
Gli allievi coinvolti furono cinque. Ma per due di loro il profilo dell’accaduto si rivelò particolarmente grave: il primo sparò dei pallini in aula in direzione della professoressa Maria Cristina Finatti, che fu ferita ad un occhio rischiando di perderlo; il secondo filmò la scena compiaciuto.
Ebbene, l’anno scolastico si è chiuso, quei due ragazzi hanno riportato la media dell’otto, evidentemente meritata, epperò con un dettaglio decisamente scandaloso e vergognoso: entrambi sono stati “premiati” con un nove in condotta, alla faccia del gravissimo gesto compiuto sette mesi e mezzo fa. Difficile anche soltanto immaginare in base a quale criterio pedagogico, razionale, etico, morale, sociale e chi più ne ha più ne citi, sia stato possibile comporre un messaggio diseducativo tanto devastante.
L’unico insegnamento che possiamo trarne è che non dovremo sorprenderci se nel corso dei prossimi anni scolastici, in un qualsiasi istituto d’Italia, ragazzi magari un tantino più audaci, punteranno non al nove ma al dieci in condotta sparando contro i prof a pallettoni invece che a pallini.
Tuttavia un rimedio ci sarebbe prima che sia troppo tardi: mettere alla porta di quella scuola di Rovigo gli insegnanti che hanno avuto la faccia di bronzo di dare il nove in condotta ai due bulletti da riformatorio.
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