In Campania una società regionale pubblico privata per gestire grande adduzione e sorgenti

La Regione completa il riassetto della gestione idrica sul territorio della Campania costituendo la società mista che dovrà gestire il sistema della grande adduzione, dalle sorgenti alla impiantistica interprovinciale. Via alla gara a doppio oggetto per scegliere il partner privato

In Campania si costituisce una società regionale pubblico privata per gestire grande adduzione e sorgenti. È stata pubblicata in queste ore una gara a doppio oggetto per la scelta del socio privato che gestirà con l’Amministrazione regionale il servizio idrico integrato della Grande adduzione primaria di interesse regionale, avvalendosi dell’Ufficio Speciale Grandi opere della Regione Campania. Si completa il riassetto della gestione idrica sul territorio creando una governance operativa regionale dell’acqua sul territorio. Nel Sistema della Grande Adduzione Primaria di interesse regionale rientrano: l’Acquedotto della Campania Occidentale; l’Acquedotto del Torano Biferno; il Complesso della Diga di Campolattaro; l’Acquedotto della Normalizzazione, con le sorgenti di Cassano Irpino e di Baiardo a Montemarano del Fiume Calore. L’obiettivo è “fronteggiare con efficienza e tempestività situazioni di crisi idrica dovute a siccità e mutamenti climatici”, ma anche per “calmierare il costo dell’acqua all’ingrosso e le tariffe, risolvendo problemi di sperequazione a danno degli utenti irpini” e per “favorire investimenti diretti sulle infrastrutture e gli impianti”. Il Governo regionale intende attingere al PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e al Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2021-27. L’operazione consente il passo decisivo anche per il salvataggio dell’Alto Calore Servizi di Avellino, che fino al 31 dicembre continuerà a gestire gli impianti della grande adduzione in Irpinia. La nuova società dovrà essere operativa dal primo gennaio 2024.

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