Aste Ok, il caso Pagliarone: la Dda chiede il processo per il sindaco Giordano

La truffa delle aste giudiziarie. Per la vicenda del ristorante Pagliarone, la procura Antimafia di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco di Monteforte Costantino Giordano e i presunti affiliati al Nuovo Clan Partenio Nicola Galdieri, Armando Aprile e Renato Freda

La truffa delle aste giudiziarie presso il tribunale di Avellino, per la vicenda del ristorante “Pagliarone” di Monteforte la procura antimafia di Napoli ha richiesto il rinvio a giudizio per il sindaco Costantino Giordano e i presunti appartenenti al Nuovo Clan Partenio, Nicola Galdieri, Armando Aprile e Renato Freda. I quattro sono indagati per i reati di turbativa d’asta ed estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Le indagini sono partite dalle dichiarazioni rese da Livia Forte, che sarebbe stata costretta da Galdieri a rinunciare all’asta per il ristorante, per lasciare spazio alla società del sindaco, e dall’ex socio di Costantino Giordano, Gennaro Pascale, che ha sostenuto di esser stato vittima di una estorsione da parte di Nicola Galdieri, a cui avrebbe dovuto dare 120mila euro per avere la garanzia di aggiudicarsi l’asta; secondo Pascale, Costantino Giordano fece pressione per pagare la tangente.

Il primo cittadino di Monteforte, dopo la notifica di chiusura delle indagini, aveva richiesto di essere interrogato dalla procuratrice antimafia Anna Frasca, accompagnato dal suo legale Gerardo Di Martino. Il sindaco si è dichiarato del tutto innocente: “E’ stata Livia Forte a chiedermi di rinunciare all’asta, io rifiutai” la sua versione, fornita anche in aula di tribunale. Giordano ha respinto anche tutte le accuse di Pascale che anzi lo avrebbe, a sua detta, più volte minacciato. “E’ lui che si è interessato all’asta” la sua versione dei fatti che però non ha convinto il magistrato della Dda, che ha richiesto il processo per lui e per gli altri tre indagati: la decisione del gup del tribunale di Avellino è attesa a settembre.

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