IL CORSIVO – Il M5S e la “febbre” da Corte dei Conti
Con 203 voti favorevoli, 134 contrari (essenzialmente Pd e M5S) e 3 astenuti, la Camera ha votato la fiducia al governo sul decreto Pubblica Amministrazione che limita il potere di controllo della Corte dei Conti sul Pnrr: in altre parole ne abolisce il cosiddetto controllo concomitante (ma non quello ex post). Si è trattato di un atto politico doveroso, largamente condiviso e costituzionalmente corretto, come ha rilevato nei giorni scorsi il Professor Sabino Cassese (fonte degnissima), mirato ad accelerare il processo di utilizzazione delle risorse Pnrr altrimenti a rischio.
L’opposizione fa il suo mestiere di opposizione ed è del tutto normale che voti contro. Resta il dubbio se sia anche conveniente, perfino rispetto al proprio elettorato, votare contro a prescindere, ovvero quando magari si tratti di provvedimenti utili al Paese. Ma tant’è: ciascun partito ha le sue tattiche e le sue strategie; la verità che conta, in democrazia, è sempre quella restituita poi dalle urne.
Singolare, tuttavia, appare l’esemplificazione del concetto usata dal M5S per motivare il voto contrario. Arriva per bocca del deputato Mario Carotenuto. Rivolto alla maggioranza dice: “Siete come quelli che per non voler sapere di avere la febbre, buttano via il termometro”.
La metafora è carina e incisiva, seppure un po’ datata. Comunque ha la stessa forza persuasiva, forse un tantino minore, del suo opposto: ossia della categoria di “quelli che stanno continuamente con il termometro sotto il braccio pur sapendo di non avere la febbre”.
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