IL CORSIVO – Delrio, la sinistra, Schlein e Landini
Intervista del Corriere della Sera (Maria Teresa Meli) a Graziano Delrio. Si parla del Pd di Elly Schlein, della sonora sconfitta alle amministrative, delle responsabilità.
Lui, Delrio, che è un Signor Politico e soprattutto un gran Signore a prescindere dalla politica, non punta il dito contro la segretaria: “Sono sempre stato un autonomista – spiega – e quindi ritengo che le elezioni comunali siano in gran parte merito o demerito dei gruppi dirigenti locali. Pertanto, così come sarebbe stato ridicolo attribuirsi la vittoria di Ancona a livello nazionale, sarebbe ridicolo attribuire la sconfitta in questa città alla segretaria”.
Tuttavia, non sempre Delrio riesce ad essere clemente con la segretaria. Anzi. Leggete.
La domanda: “Il Pd si sta schiacciando (con la Schlein, ndr) troppo a sinistra?”.
La risposta: “Continuare la battaglia iniziata da Prodi per ridurre il cuneo fiscale è molto di sinistra e certo non mi imbarazza, perché è giusto tagliare le tasse ai lavoratori dipendenti. Leggere la realtà con gli occhi della sinistra del Novecento senza capire che sono lavoratori anche gli autonomi e gli imprenditori, e non fare patti con loro, è un errore”.
Ecco: un concetto semplice da capire perché addirittura ovvio. Eppure in Italia non l’hanno capito soltanto due leader: quello del Pd, cioè la Schlein, e quello della Cgil, cioè Landini. Non a caso i due vanno a braccetto su tutto. O meglio: non a caso Elly ha scelto di rincorrere e mettersi sottobraccio con Maurizio.
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