La chiesa contro la politica sui flussi migratori: non c’è nessuna emergenza da gestire

Centrale il rapporto Caritas, Fondazione Migrantes e Comunità di Sant'Egidio sui flussi. "Le persone che arrivano non devono riempire vuoti abitativi, nè essere sfruttate sul lavoro: ". All'Abbazia del Goleto di Sant'Angelo dei Lombardi si conclude la due giorni di studi e confronto aperto dalla diocesi, centro Europeo della latinità, Università Pontificia e Humanitas Nova

La gestione delle politiche migratorie non può essere determinata dai bisogni delle comunità ospitanti, né per riempire vuoti demografici e abitativi, né lavori usuranti nei campi o in altri settori. Il monito arriva dl simposio “popoli e migrantes” che si è tenuto all’abbazia del Goleto e che ha coinvolto gli alunni dell’istituto superiore De Sanctis.

L’arcidiocesi di Sant’angelo dei Lombardi, con don Tarcisio Gambalonga e l’arcivescovo Pasquale Cascio, hanno spalancato le porte al centro europeo della latinità rappresentato da Romulado Marandino, all’associazione Humanitas Nova e alla facoltà di lettere dell’Università Pontificia. Al centro della due giorni di confronti e dibattiti, tanti i relatori e accademici intervenuti. Faro del confronto, il rapporto licenziato dalla Fondazione Migrantes, di concerto con Caritas e la Comunità di Sant’Egidio, per sottolineare le indicazioni sancite da Papa Francesco nell’enciclica Fratelli Tutti, e ribadire la rotta dell’accoglienza tesa all’integrazione.

“La presenza degli emigranti non è una emergenza ma è ricchezza umana. Rimanere comunità accoglienti e valorizzare la ricchezza della contaminazione” è il messaggio diffuso agli studenti. La chiesa striglia la politica in sostanza e chiede che vengano predisposti ingressi legali, per favorire l’integrazione, ma soprattutto per proteggere i diritti imani, spesso calpestati da soprusi e violenze. Il Rapporto Caritas- Migrantes sottolinea come la narrazione debba essere basata sui valori non sui bisogni particolari.

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