Giallo dell’apecar: sgomberata la casa di Grazia Prisco, la donna ritrovata morta a Baiano.
Nessun tesoretto nascosto, ma rinvenute centinaia di fotocopie di documenti non appartenenti a lei.
La morte di Grazia Prisco, l’80enne trovata senza vita il 17 marzo scorso nel bosco di Arciano a Baiano, è ancora avvolta nel mistero.
I parenti della donna, hanno ripulito la casa che si è presentata ai loro occhi come l’abitazione di un’accumulatrice seriale.
Rifiuti di ogni tipo, oggetti e buste sparsi ovunque, decine di bottiglie piene d’acqua sul pavimento, centinaia di cose inutili, neppure un posto in cui sedersi.
Ma i parenti, anziché trovarvi tracce del presunto “tesoretto“ di cui tanto si è parlato, vi avrebbero scoperto qualcosa di strano.
Tra l’immondizia, nell’abitazione in cui Grazia Prisco viveva in affitto sarebbe stato scoperto un importante quantitativo di documenti, appoggiati sul tavolo, in particolare fotocopie di carte di identità, che però non apparterrebbero a lei ma a persone residenti in luoghi differenti d’Italia e di ogni età.
A raccontarlo è stato lo stesso proprietario di casa davanti alle telecamere della trasmissione Mediaset, “Pomeriggio 5”, sottolineando come tale ritrovamento sia singolare
Che cosa ci faceva Grazia con questi documenti?
A chiederselo adesso sono anche gli inquirenti
Intanto, dopo quasi due mesi dal ritrovamento del corpo, la donna è ancora in attesa di una degna sepoltura.
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