A Conza tre rifugiati ottengono il permesso di soggiorno e cercano casa, ma interviene il Comune

Tre ospiti del centro Sai concludono il percorso di accoglienza e trovano lavoro sul posto per vivere stabilmente a Conza, ma non trovano alloggi da affittare, così il comune delibera l'assegnazione di un fabbricato a Conza vecchia per consentire loro di restare

Tre ragazzi dai 20 ai 30 anni ospiti del centro Sai di Conza della Campania hanno concluso il percorso di accoglienza e trovato un lavoro per restare, ma non trovano un alloggio da affittare in paese, né nella vicina Sant’andrea di Conza. Un autentico paradosso se si pensa alle decine di case vuote dei piccoli comuni altirpini.

Dopo svariati tentativi di ricerca di una casa, la risposta arriva dall’amministrazione comunale conzana guidata da Luigi Ciccone, che ha deliberato la cessione in fitto di un fabbricato a Conza Vecchia applicando il codice Istat sulle locazioni. Un fitto quasi simbolico, che consentirà ai tre ragazzi che il 18 maggio usciranno dal programma di protezione di restare a vivere a Conza.

Hanno ottenuto il permesso di soggiorno, sono impiegati uno presso un fabbro, e due in aziende agricole del posto. Come ha spiegato lo stesso sindaco, rispondono alle esigenze delle attività di assorbire manovalanza, che sul posto non riescono a intercettare. Con un regolare contratto di lavoro  i tre hanno manifestato la volontà di rimanere a vivere a Conza.

Una scelta che il comune sta supportando con mezzi propri, per incoraggiare anche altri a rimanere e a gettare le basi per costruire una famiglia e incrementare la popolazione, quindi l’economia del paese. La ragione dell’irreperibilità degli alloggi risiede nella volontà dei proprietari di vendere, non di affittare, così il comune si fa carico di garantire loro un appartamento dignitoso in attesa di migliore sistemazione

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