Festival dell’Architettura: l’Irpinia plurale tutela il paesaggio e riabita gli spazi vuoti

Cala il sipario sulla cinque giorni regionale, dove architetti, accademici, studiosi e istituzioni si sono confrontati sulle sfide strutturali e infrastrutturali che attendono la provincia, per garantire nuova vivibilità e partecipazione nei processi di sviluppo

La tutela del paesaggio dell’Irpinia plurale come punto di riferimento per affrontare la stagione di grandi cambiamenti strutturali e infrastrutturali che interesseranno la provincia di Avellino. Cala il sipario su Campania architettura 2023, che su espressa volontà dell’assessore regionale all’urbanistica Bruno Discepolo ha promosso 4 delle sue tappe regionali nelle aree interne, per “rispondere alle critiche sul napolicentrismo” come lui stesso ha affermato, ma anche per ragionare sulla rigenerazione dei luoghi interni, soggetti a marginalità e spopolamento.

I riflettori su Flumeri e Carbonara, teatri di confronto e dibattiti tra Diarc, dipartimento di ingegneria, museo etnografico di Aquilonia, Aniai Campania, Do. Co. Mo. Mo Italia, e il partner culturale internazionale ENSA, hanno fatto emergere la complessità del territorio e la necessità di promuovere laboratori partecipati di progettazione, soprattutto alla luce delle grandi trasformazioni strutturali e infrastrutturali che interesseranno la provincia.

Dalla stazione dell’alta capacità alle Zes, dalle infrastrutture viarie di connessione con le aree costiere. i paesi, il paesaggio, le aree naturali, le linee fluviali, con le emergenze monumentali ed archeologiche devono trovare un punto di convivenza con le innovazioni e l’industria. Il living lab di Aquilonia ha presentato il modulo in legno nell’ambito del progetto nazionale PinQuA, che sarà costruito a giugno e che colmerà gli spazi vuoti di Carbonara creati dal sisma.

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