E IN ITALIA C’È ANCORA CHI DIFENDE PUTIN
Due notizie legate dal filo rosso della barbara invasione dell’Ucraina decisa da Putin con tutte le morti e le distruzioni che ne stanno seguendo dall’inizio della guerra quindici mesi fa.
La prima è la confessione di due mercenari della Wagner in merito alle violenze sui civili a Bakhmut. Hanno detto: “Abbiano ucciso venti bambini ucraini”.
La seconda notizia arriva in singolare coincidenza con la prima: il dissidente russo Vladimir Kara-Murza è stato condannato dal regime di Putin a 25 anni anni di carcere, perché ritenuto colpevole di un reato di opinione: si era pronunciato contro l’invasione dell’Ucraina”.
Brevissima riflessione. Se la Giustizia “democratica” russa venisse applicata in Italia nei confronti di chi ha ancora la faccia tosta di difendere Putin, pur fingendo di condannare l’invasione, pioverebbero ergastoli a catinelle.
Ma tant’è: nei paesi liberi e democratici non ti arrestano per le opinioni politiche che esprimi. Morale della (non) favola: troppo comodo fare i filoputiniani in Italia. Comodo e perfino remunerativo, a giudicare dal fatto che taluni ben noti opinionisti vengono pagati per fare comizi in certe trasmissioni televisive.
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