Il museo di San Francesco a Montella custodisce la giornea di Diego Cavaniglia, unico esemplare

Il sito culturale di interesse nazionale è chiuso da due anni per mancanza di personale. La direzione regionale dei beni culturali non trasferisce la gestione ai frati e il patrimonio storico resta al buio

Porte chiuse da due anni al museo statale di San Francesco a Folloni a Montella. La direzione regionale dei Beni Culturali congela uno dei siti di interesse storico e culturale di maggiore rilevanza per il comprensorio altirpino che custodisce le tracce di San Francesco d’Assisi. Il portone di legno dell’ingresso è chiuso da un chiavistello e soltanto le campane scandiscono il trascorrere del tempo in tutta la valle.

Grazie ai ritrovamenti dei frati francescani, il museo è sede storica e morale della giornea del cavaliere Diego Cavaniglia di Montella. Appena nel 2004, il 1º marzo, gli adepti dell’odine francescano ritrovarono il suo scheletro che conservava parte dell’abbigliamento funebre, comprendente la giornea, che ad oggi rappresenta l’unico originale di questo indumento mai ritrovato.

Fino all’apertura del museo, la giornea è stata custodita in una teca, appositamente costruita in una stanza e ad una temperatura consona al mantenimento. Altro tesoro è il mausoleo del cavaliere, la cui storia incrocia il sito di Montella a partire dal 1477, anno in cui al giovane conte fu assegnato il feudo ed ebbe in sposa Margherita Orsini.

Di questa ed altre tracce è tempestato il sito museale, che merita non solo l’immediata riapertura ma anche la giusta collocazione tra i siti culturali di maggiore rilevanza e la dovuta promozione. La giornea di Diego Cavaniglia non può essere abbandonata nel dimenticatoio, ma deve avere gli opportuni riflettori.

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