Eolico in Alta Irpinia, il Rettore del Goleto si rivolge a istituzioni e cittadini: non tacete

Con una lettera aperta pubblicata sui social Don Salvatore Sciannamea prende atto delle incursioni che si stanno registrando da parte delle multinazionali e invita a "preservare la bellezza, prima che sia troppo tardi"

Il testo integrale della lettera:

Lettera a te, fratello/sorella della Irpinia
Carissimo/a è da un po’ di tempo che vado riflettendo sulla bellezza della tua terra. Me ne sono innamorato subito perché mi ha ricordato la mia infanzia passata in Basilicata, dai miei nonni a Melfi. Di quella fanciullezza ricordo i luoghi montani, le campagne, i rigagnoli e tutto ciò che profuma di storia vissuta, quella scritta con il sudore del lavoro più che con l’inchiostro per i libri. Ti scrivo perché mi sento sdegnato. Vivo in un luogo splendido, l’abbazia del Goleto che, paradossalmente, non tantissimi decenni fa, in quanto rudere, rischiava di essere trasformato in una zona per campetti sportivi di vario genere. Fortunatamente, con il tempo, ci si è resi conto del patrimonio e della sua storia e, ad oggi, è considerata uno dei gioielli della Campania. Io penso che la nostra abbazia sia il diamante di uno splendido anello che è l’Irpinia. Nonostante ciò mi sembra che, pur riconoscendo l’incanto del diamante, non si faccia nulla per custodire l’oro dell’anello.
Vengo al dunque; sono rimasto profondamente turbato dal tuo silenzio, dinanzi al disastro che vedrà avvolgere la tua splendida terra per le tantissime pale eoliche che verranno installate.
Mi chiedo, se ami l’Irpinia perché taci dinanzi a ciò che sta per accadere, alla violenza sul suo paesaggio? Dove c’è bellezza c’è etica mentre l’imbruttimento toglie ispirazione e incanto, portando non solo alla bruttura ma al male morale. Il silenzio dei buoni è più grave della loquacità dei malvagi. Sono un sacerdote e credo fermamente che il peccato più grave è quello che non si fa: l’indifferenza. Non sono irpino ma sento, con tutto il mio cuore, di condannare questa violenza, che si sta per abbattere su questa splendida terra. Non mi sento corresponsabile e, dunque, sento il dovere di denunciare, pur sapendo che una scelta come questa non sarà mai comoda. Amo questa terra e la bontà della gente.
Spero che le coscienze comprendano la bellezza divina di questo territorio e lo valorizzino in un’attenta custodia.
Pensaci!
Ti voglio bene.
Don Salvatore Sciannamea

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