Il grand tour delle pale eoliche complementare alla Via Appia Patrimonio dell’Umanità
Michele Solazzo del comitato civico "No eolico selvaggio" di Bisaccia spiega il paradosso che si sta consumando in Alta Irpinia, proprio nel momento in cui si costruisce l'offerta turistica provinciale ai tavoli regionali
“Il grand tour dei parchi eolici in alta Irpinia tra Monteverde, Bisaccia e Lacedonia costeggia la Via Appia, dichiarata patrimonio dell’umanità”. La denuncia arriva da Michele Solazzo, in rappresentanza del comitato civico No eolico selvaggio di Bisaccia nato nel lontano 1992, che ironizza sulle prospettive di turismo e valorizzazione dell’agricoltura di pregio annunciata in questi giorni su diversi tavoli provinciali e regionali.
Come si coniuga una prospettiva di incremento del turismo e delle risorse endogene se vengono clamorosamente sacrificati e svalutati senza che nessuno prenda provvedimenti? Il paradosso del cosiddetto “inquinamento” della Via Appia patrimonio dell’umanità viene sottolineato a più riprese. Bisaccia guida la classifica del numero di installazioni delle torri del vento: “Oltre alle 300 pale già in esercizio sono in corso di autorizzazione altri 3 nuovi parchi. Uno tra Bisaccia e Calitri, uno tra Bisaccia e Guardia e infine un altro verso l’autostrada.
“Mentre le grandi società vanno a trattativa e hanno una posizione dialogante con i proprietari dei terreni, le piccole ditte procedono con l’esproprio con forme autoritarie. Senza contare che il comitato ha già registrato ben 14 attentati incendiari. Manca un piano energetico regionale e un governo del territorio che chiami in causa gli amministratori locali”.
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