Stangata rifiuti, Irpiniambiente precisa: “Colpa degli adeguamenti Istat, non dipende da noi”

La società di via Cannaviello chiarisce i motivi dell'aumento dei costi previsto per il 2023 per il servizio di raccolta : "Non dipende da noi. Ma neutralizzeremo i rincari grazie ai risparmi ottenuti sui conferimenti"

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato da parte di Irpiniambiente:

 

La società IRPINIAMBIENTE, non senza sorprese, l’enfasi con la quale sono stati rappresentati dagli organi di informazione gli adeguamenti contrattuali ISTAT, applicati ai contratti di servizio in essere con i comuni.

Tali adeguamenti non sono una scelta unilaterale della società IRPINIAMBIENTE, ma risultano regolarmente previsti da tutti i contratti di “durata”, con specifiche clausole, indipendentemente dalla tipologia di appaltatore (pubblico o privato che sia) che effettua il servizio e che contrae il rapporto con il committente.

Nei contratti di durata per la fornitura di beni e/o servizi, la legge prevede da un lato il divieto di modificare le condizioni economiche, dall’altro contempla gli adeguamenti ISTAT, quale elemento di allineamento alle variazioni dei costi indicizzati.

Una clausola, dunque, che vincola, ed allo stesso tempo garantisce le parti, cliente e fornitore, che è contenuta in tutti i contratti di durata e che per sua stessa natura, trattandosi di adeguamento, può determinare modifiche sia di segno positivo che negativo (aumenti o diminuzione dei costi del contratto).

La determinazione delle variazioni, inoltre, è precisamente indicata dall’ISTAT.

Così come riportato dagli organi di informazione, l’incremento dei costi attuati da IRPINIAMBIENTE sembra essere stato determinato da una scelta della società, vessatoria nei confronti dei comuni e totalmente arbitraria, tanto da giustificare, anche in funzione di tali incrementi, scelte diverse da parte delle amministrazioni.

Per i motivi esposti ciò non è affatto rispondente alla realtà, anche perché le stesse amministrazioni, nelle proprie deliberazioni, e nella determinazione delle tariffe, inseriscono gli adeguamenti ISTAT quali variabili di calcolo dei canoni. Tali adeguamenti sicuramente sono contemplati ed attuati anche in altri contratti di durata che le stesse amministrazioni hanno in essere con altri appaltatori, per servizi diversi.

“Pur rispettando le libertà costituzionali dell’informazione – commenta l’amministratore unico della società, Claudio Crivaro – è necessario riferire con chiarezza e senza stumentalizzazioni di sorta gli argomenti che interessano il comparto dei rifiuti, anche in considerazione della delicata contingenza che si registra negli assetti di settore a livello provinciale. IRPINIAMBIENTE – afferma Crivaro – opera in trasparenza e in osservanza alle clausole contrattuali ed in piena rispondenza ai dettati di legge, in piena collaborazione di indirizzo e di gestione con le amministrazioni servite e di conseguenza con gli utenti. Infine – conclude Crivaro – a breve saranno comunicati ai comuni i nuovi importi relativi al costo dei conferimenti delle frazioni differenziate per le quali IRPINIAMBIENTE sta registrando, con i bandi pubblicati nei mesi scorsi da questa direzione aziendale ed in corso di aggiudicazione, riduzioni nell’ordine del 30% rispetto a quanto sostenuto nel 2022, riduzioni che consentiranno di neutralizzare gli incrementi automatici dovuti agli adeguamenti ISTAT.”

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