Incursioni eoliche in Irpinia, in 20 giorni 5 progetti candidati al Ministero per 35 torri
La semplificazione alle concessioni per la costruzione di parchi eolici e gli incentivi del Pnrr per rispondere al fabbisogno energetico hanno spalancato le porte ad autentiche incursioni delle multinazionali. Lo scenario è la trasformazione dei crinali irpini in impianti di torri di ferro che impegneranno tutto il suolo disponibile. Tutto accade senza regole, e con il silenzio assenso della politica
I progetti di impianti eolici depositati al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per le valutazioni e autorizzazioni ambientali si moltiplicano di giorno in giorno. Cinque solo nel mese di febbraio su tutto il territorio irpino, con 35 aerogeneratori di grossa taglia che si aggiungono alle centinaia già esistenti. Così come tendono ad aumentare la potenza in termini di megawatt, almeno del doppio rispetto agli ultimi mesi.
Infatti il comitato Voria di Vallata rappresentato da Valeriano Monaco sta registrando una mole infinita di richieste depositate al Ministero, oltre a quelle depositate in Regione Campania e a quelle registrate ai Comuni tramite Cila per il mini eolico. La liberalizzazione sulle concessioni e i finanziamenti del Pnrr sulle opere prioritarie che consentono di raggiungere una certa produzione energetica per sostituire quella fossile, si prepara a trasformare i crinali irpini in torri del vento alte fino a 250 metri e consumare tutto il suolo disponibile per cambiare connotati al paesaggio.
Arginare l’avanzata delle multinazionali è molto difficile, e con il silenzio assenso della politica l’Irpinia e la parte alta soprattutto, si prestano a incursioni selvagge. Basti pensare che nella presentazione dei layout di ogni progetto candidato non compaiono mai le pale già esistenti. E si continua ad autorizzare.
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