La cultura popolare come antidoto alla crisi dettata dalla globalizzazione. Il dibattito goletano
In occasione della presentazione dell'Aps "Rete irpina della cultura popolare David Sassoli" a Sant'Angelo dei Lombardi promossa da Rosanna Repole, si confrontano il senatore Delrio, l'accademico Paolo Ricci e l'Arcivescovo Pasquale Cascio. L'incontro è stato moderato dal direttore di Itv Franco Genzale
Se fino ad oggi lo scudo alla globalizzazione e alla omologazione di consumatori è stata la centralità della persona e del cittadino, oggi la politica guarda alla valorizzazione delle comunità e quindi della cultura popolare.
Il nuovo orizzonte culturale tratteggiato dal senatore Graziano Delrio, dall’accademico paolo Ricci e dall’arcivescovo Pasquale Cascio ha sancito il battesimo della nuova Associazione di promozione sociale “rete irpina di cultura popolare David Sassoli” annunciata da Rosanna Repole all’abbazia del Goleto di Sant’Angelo dei Lombardi.
L’incontro moderato dal direttore di Itv Franco genzale ha sancito una nuova corrente di pensiero che guarda al recupero della cultura popolare come ricchezza di valori e culture che rimettono al centro il cittadino e non il consumatore.
Dalla bocciatura sonora dell’autonomia differenziata al recupero di una centralità della governance affidata a Province ed enti locali, i relatori ospiti del sindaco Marandino e del rettore dell’abbazia Salvatore Sciannamea si sono confrontati sulla necessità di ricostruire uno sviluppo dal basso, che tenga conto dei tempi e degli spazi, degli aspetti antropici e geofisici “Uscire dalla nebbia” del Cardinal Martini citato dalla Repole significa tradurre le avversità del presente in nuove occasioni di futuro.
Sovvertire il paradigma politico oggi significa ragionare su come produrre la ricchezza e non come si distribuisce. E su questo il senatore Delrio annuncia la convocazione degli Stati Generali del Mezzogiorno, già all’indomani delle elezioni della segreteria nazionale del Pd.
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