Il salvataggio dell’Alto Calore tarda, sale la tensione: il 6 febbraio si decide

L’Esecutivo dell’Ente Idrico Campano si riunisce lunedì mattina per approvare il piano d’ambito dell’Irpinia, nell’ultimo giorno utile per salvare l’Alto Calore. Dopo 85 anni di storia l’azienda nata dal Consorzio Interprovinciale si gioca tutto nelle prossime 120 ore

Dopo il via libera al concordato arrivato dai giudici del Tribunale di Avellino nelle settimane scorse ora spetta al Presidente della Giunta Regionale decidere se ci sono le condizioni per affidare il servizio idrico su base quinquennale rinnovabile. Ma il tempo è oramai scaduto. L’Esecutivo dell’Ente Idrico Campano si riunisce lunedì mattina per adottare il Piano di Distretto nell’ambito ottimale dell’Irpinia e stabilirà la modalità con cui affidare il servizio idrico integrato. In caso di affidamento all’Alto Calore Servizi sarà salva la gestione pubblica, che da 85 anni va avanti proprio per l’impegno dell’azienda erede dell’ex Consorzio Interprovinciale di Avellino e Benevento. In caso contrario, dal 7 febbraio le competenze passeranno al Ministero, che attraverso Invitalia potrebbe procedere alla indizione della gara. Per Alto Calore non ci sarà una prova d’appello. La decisione della Regione Campania si dovrà basare esclusivamente sulla solidità e credibilità delle previsioni finanziarie, stante il forte debito accumulato. Lasciata in pareggio dal Consorzio Interprovinciale ai tempi dell’ultima gestione allora affidata ad Enzo De Luca, l’indebitamento è iniziato dopo il 2003, quando con la trasformazione in spa è cambiato tutto. Tra pochi giorni si conoscerà l’epilogo

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