Sorgenti irpine, la Puglia rivendica la proprietà delle infrastrutture di adduzione e apre battaglia
"De Luca fermi la guerra dell'acqua con la Puglia. L'appello del presidente della commissione bilancio Regione Puglia Fabiano Amati, che contesta la delibera campana del 4 agosto scorso sull'avocazione delle sorgenti di Cassano Irpino. "Le infrastrutture di adduzione idrica costruite con fondi pugliesi"
De Luca fermi la guerra dell’acqua con la Puglia. Fabiano Amati, Consigliere regionale della Puglia, Presidente Commissione Bilancio lancia un appello al governatore campano e annuncia una battaglia legale con la Campania per la norma introdotta nella legge di bilancio 2023, in cui dichiara d’interesse regionale le principali infrastrutture d’adduzione idrica, comprese quelle che portano l’acqua in Puglia.
“La Campania introduce la possibilità di poter dettare nuove regole di gestione e quindi “complicare” la già precaria situazione sitibonda della Puglia” denuncia Amati, volto noto a Caposele per la firma della storica convenzione del 2012. Con la delibera del 4 agosto 2022, nella dichiarazione di adduzione delle sorgenti di Cassano, la Regione Campania dichiara di avocare a sé non solo il diritto di prelievo delle sorgenti ma anche le strutture che sono state realizzate con fondi di Acquedotto Pugliese.
E continua. “Si tratta di una norma che invade la competenza statale e l’interesse dei pugliesi, per cui abbiamo chiesto ai Governi nazionale e regionale d’impugnare la legge campana dinanzi alla Corte Costituzionale”. Il chiarimento della Campania e del vice presidente Bonavitacola potrebbe arrivare a breve, magari a seguito del primo incontro calendarizzato con il Comune di Caposele previsto per la prossima settimana.
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