Margarita Komiakova, l’Irpinia e L’Irriverente: Una Storia di Natale
C’era una volta… C’era una volta il Natale del fuoco nel camino e del profumo dei mandarini. Il Natale dell’amore e del perdono. Della pace e della speranza.
C’era una volta. Ma oggi? Come leggere il Natale, oggi? Quale può essere il senso della liturgia dell’avvento, qui ed ora, in un mondo che ha cancellato ogni incanto e ogni speranza? È possibile recuperare a tale festività – la più intimistica e la più tenera di affetti – sentimenti e idealità che possano ridare una dimensione umana e cristiana alla rinascita che il Natale annuncia e celebra?
Una via a noi l’ha indicata Franco Genzale, con la sua lodevole iniziativa. Un percorso lungo parecchi mesi nei quali il direttore di ITV ha portato in giro la sua pubblicazione, “L’Irriverente, con tutto il rispetto”, presentandola, in più di una ventina di incontri, praticamente a mezza Irpinia. Il tutto per raccogliere, con la vendita delle copie, fondi da destinare ad una bimba di appena sei mesi, approdata qui da noi, orfana del padre ucciso dalla guerra e portata via dall’Ucraina dalla madre per salvarla.
Quindicimila euro il risultato dell’iniziativa. Interamente devoluti alla piccola Margarita, essendo state già coperte le spese di stampa da Genzale stesso, con l’aiuto dell’imprenditore economista Marco Toscano e della Teoreo di Montefalcione. Spese peraltro contenute, grazie alla generosità del tipografo Lello Palermo della Gepal di Pietradefusi.
Quindicimila euro affidati da Franco Genzale alla Curia, affinché il vescovo monsignor Aiello, con l’aiuto della Caritas, individuasse la persona alla quale destinare la beneficenza. E questa sera, nella sala convegni “Polo Giovani”, proprio con l’intervento del vescovo di Avellino, del Prefetto Maria Spena, di Carlo Mele della Caritas, Don Vitaliano Della Sala, vicedirettore della Caritas, di Sabino Giordano editore di ITV, alla presenza delle autorità e dei sindaci dei Comuni che hanno ospitato le numerose presentazioni del libro, si terrà la cerimonia di consegna del ricavato alla piccola profuga.
Una lunga cavalcata, quella compiuta da Franco Genzale. Cavalcata tenacemente percorsa con il silenzioso ma preziosissimo sostegno dell’amico di sempre, Nino Schena – pronto a curare tutti gli eventi – che è durata circa sette mesi, durante i quali l’opera è stata presentata alle più diverse platee irpine, ai più diversi uditori con i quali Genzale si è incontrato e confrontato.
Al di là della valenza etica dell’iniziativa, va evidenziato però anche un altro aspetto, non certo irrilevante, che attiene più direttamente ai contenuti dell’opera. Infatti Genzale ha utilizzato, per raggiungere il suo scopo, una pubblicazione (da vendere al prezzo di 15 euro) che merita tutta l’attenzione possibile da parte di coloro che se la sono ritrovata tra le mani. Un libro che raccoglie più di quattro anni di editoriali scritti per Orticalab – significativa testata online del territorio avellinese – che fotografano, con grande lucidità, la vita politica ed istituzionale della nostra provincia. Ma anche della Regione. Senza trascurare aspetti salienti della politica nazionale. Ne emerge un racconto che è la storia del nostro territorio e della comunità irpina estremamente lucido e preciso, dove il ragionamento costruito da Genzale in occasione dei più vari accadimenti evolve, quasi sempre, in una attenta analisi che più di una volta si sostanzia in articolate previsioni. Previsioni che, lette oggi a distanza di qualche anno dagli eventi riferiti, manifestano tutta la loro accuratezza e precisione. Talvolta decisamente sorprendenti. L’Irriverente – con l’unico limite costituito dal rappresentare un piccolo spicchio di storia irpina, in virtù della scelta compiuta dall’autore di limitarsi a pubblicare una minima parte della sua produzione giornalistica – innesca riflessioni e considerazioni che tornano di grande utilità nella analisi degli accadimenti attuali, delle vicende che segnano la nostra vita collettiva.
Il lettore si è così ritrovato a ricavare, dall’acquisto del libro, l’ulteriore utilità della ricchezza di stimolanti speculazioni giornalistiche, che si sono aggiunte alla indubbia soddisfazione di poter contribuire ad una lodevole iniziativa di beneficenza. E c’è un fatto che Genzale ha sempre sottolineato nei suoi incontri e che è opportuno evidenziare. I quindicimila euro potevano essere raccolti, ben più facilmente, sollecitando un po’ di amici imprenditori o benestanti ai quali non sarebbe risultato sconvolgente contribuire ad una buona causa con qualche migliaio di euro a testa. Ma non sarebbe stata la stessa cosa. Si sarebbe perso quel valore aggiunto che è costituito dal fatto che sono state vendute mille copie del libro a mille persone diverse. Mille persone che si sono dimostrate pronte a tendere la mano a questa minuscola creatura. Mille persone che porteranno nel proprio bagaglio, nelle prossime feste, un atto di vera e concreta umanità. Un atto d’amore che certamente nobiliterà il loro Natale di quest’anno. Perché c’è una bimba che – ancora non consapevole – ha oggi davanti a sé, grazie al loro gesto, non solamente lutto e dolore ma anche la possibilità di avere fiducia e speranza nel futuro. E questo è sicuramente un modo giusto ed efficace per santificare la ricorrenza festiva.
C’era una volta il Natale… Ma, a ben vedere, quel Natale può esserci ancora. Il Natale dell’amore e della solidarietà. Il Natale dei buoni sentimenti. Il Natale delle favole. Nonostante le brutture di questi ultimi tempi. Il Natale che Genzale ha inteso regalare alla piccola Margarita, ma anche ai mille amici suoi benefattori.
Non fa niente se gli occhi di questa creatura non sono ancora capaci di esprimere riconoscenza. A noi il pensiero di lei, viva e protetta, scalderà comunque l’anima in questi giorni di Natale. Di un Natale intriso ancora di guerra e di indomabili pestilenze.
I commenti sono chiusi.